Fidanzati uccisi in Gran Bretagna, l’assassino ospite della famiglia della vittima a Messina: veglia e raccolta fondi a Barcellona Pozzo di Gotto

Fidanzati uccisi in Gran Bretagna, l’assassino ospite della famiglia della vittima a Messina: veglia e raccolta fondi a Barcellona Pozzo di Gotto

Andrea C., il presunto assassino di Nino Calabrò e Francesca Di Dio, i giovani trovati morti in un appartamento di Thornaby, nel North Yorkshire in Gran Bretagna, secondo quanto apprende l’Adnkronos, sarebbe stato ospite a ottobre proprio della famiglia di Nino nel Messinese.

In occasione dei 18 anni della sorella Alessandra, infatti, il giovane croupier, che da tre anni si era trasferito in Inghilterra per lavoro, era tornato in Sicilia per festeggiare, insieme alla famiglia cui era legatissimo, il lieto evento. E Andrea, il coinquilino ed ex collega di lavoro originario di Palermo, lo aveva seguito. Mamma Salvina lo aveva accolto in casa non immaginando neppure lontanamente quello che sarebbe accaduto a distanza di qualche mese. Tra i due, quindi, almeno sino a ottobre non c’era alcuna tensione.

Sulla vicenda gli investigatori inglesi mantengono il massimo riserbo. I due fidanzatini sarebbero stati massacrati a colpi di bastone. Un delitto di una ferocia inaudita. Nino sarebbe stato colpito alle spalle, ad avere la peggio la ragazza completamente sfigurata. Forse nel tentativo di resistere alla furia omicida ha tentato di difendersi. A dare l’allarme sarebbe stato il padre di Andrea, l’uomo di origini iraniane era volato in Inghilterra qualche ora prima del delitto. Pare che il figlio da qualche tempo soffrisse di problemi psichici, così la madre preoccupata avrebbe chiesto al marito di raggiungerlo.

Raccapricciante la scena che l’uomo si è trovato davanti con il figlio accovacciato accanto ai corpi senza vita dei due ragazzi. Sul movente dell’efferato delitto resta il mistero. Sembra che Andrea avesse smesso da tempo di lavorare come croupier. Nino conosceva il suo disagio e aveva cercato di aiutarlo. Anche portandolo con sé a casa in Sicilia per il compleanno della sorella. Un modo per aiutarlo a superare il disagio e per stare in famiglia, quella stessa famiglia oggi distrutta dal dolore.

Una veglia di preghiera e una raccolta fondi. La parrocchia di Rocco in Calderà a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) si mobilita per la famiglia di Nino Calabrò. La raccolta fondi, avviata sulla piattaforma gofundme.com, in poche ore ha già raccolto oltre 3.600 euro. Denaro che sarà utilizzato per il rimpatrio della salma dall’Inghilterra e i successivi funerali. Le esequie dovrebbero essere celebrate nel Duomo di Barcellona Pozzo di Gotto, la cittadina del Messinese di cui sono originari i genitori del giovane. Sul rientro del feretro in Sicilia, però, non ci sono certezze.

«L’autopsia sui corpi dei due fidanzati dovrebbe essere eseguita nelle prossime ore. Potrebbero essere necessari diversi giorni per il rimpatrio», dice all’Adnkronos il sindaco di Milazzo, Pippo Midili. Per il giorno dei funerali il primo cittadino ha disposto il lutto cittadino. La famiglia del giovane, infatti, vive proprio nel grosso centro in provincia di Messina. Mamma Salvina, però, è molto legata alla parrocchia di Rocco in Calderà, che per giovedì prossimo ha organizzato una veglia di preghiera, a partire dalle 19. «E’ un modo per manifestare la nostra vicinanza alla famiglia di questo nostro giovane figlio», dice all’Adnkronos il parroco Michele Maria Iorio. Lui il giovane Nino, andato via da casa e dalla Sicilia tre anni fa per inseguire il suo sogno, non l’ha conosciuto.

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