Adrano, la città ricorda Padre Santangelo a 30 anni dalla morte: fu figlio spirituale di Padre Pio

Adrano, la città ricorda Padre Santangelo a 30 anni dalla morte: fu figlio spirituale di Padre Pio

Domani, 8 dicembre, a 30 anni dalla morte, Adrano ricorda Padre Antonino Ildebrando Santangelo le cui doti umane e religiose hanno lasciato un segno indelebile in tutta la comunità.

Padre Santangelo nacque ad Adrano il 30 luglio 1913. Venne ordinato sacerdote l’11 luglio 1937. Fu cappellano militare nella seconda guerra mondiale. Dal 1953 fu ininterrottamente parroco della chiesa di San Pietro, e vicario per diversi anni.
La figura di padre Santangelo è complessa e poliedrica. Uomo di vasta e profonda cultura, grande scrittore. Scrisse ben quaranta libri tra libri e libretti di spiritualità per laici impegnati che diffuse in tutta Italia e all’estero.

Sacerdote sempre, all’altare e fuori, non tolse mai la veste talare, fu guida spirituale di sacerdoti e di anime consacrate. Religioso di grande umiltà, visse povero come Cristo. Predicava il Vangelo soprattutto con l’esempio della sua vita. Aveva il dono della parola facile e suadente senza perdersi in chiacchere inutili mettendo spesso in crisi le persone che lo ascoltavano. Accoglieva tutti, poveri e ricchi, vicini e lontani. Figura splendida del clero catanese e perché no anche italiano. Fu anche incompreso e deriso. Figlio spirituale di Santo Padre Pio, dove si recò per consigli.

Non andò mai in missione, nel senso di lasciare la patria, ma l’appellativo di missionario lo si può benissimo accoppiare alla sua figura di apostolo. Non c’era vescovo o missionario che scrivendo o passando da Adrano non ricevesse una sostanziosa offerta. Una particolare cura ebbe per i giovani.
Alla fine degli anni cinquanta fondo il Movimento dell’ Unità; secondo i desideri di Cristo “Ut unum sint” e a tale proposito scrisse due volumi intitolati “L’ ideale dell’ Unità”. La commissione preparatoria del Concilio Vaticano II ne richiese diverse copie per preparare il decreto sull’apostolato dei laici.

Un giorno, arrivò l’ordine di sciogliere il Movimento dell’Unità, lui sempre obbediente all’ autorità ecclesiastica rimandò tutti a casa. Con la ventata del Concilio Vaticano II le autorità ecclesiastiche si accorsero che padre Santangelo aveva visto ben chiaro, e gli diedero facoltà di continuare. Lui non perse tempo a riannodare le fila e organizzo ogni anno, nei periodi estivi ed invernali, dei corsi di formazione per laici. Dapprima si tenevano in varie parti, poi si tennero a Brucoli località nei pressi di Augusta, dove ricostruì un vecchio e cadente eremo, il primo santuario in Sicilia dedicato alla Madonna intitolato “Maria SS: Adonai”. Ivi sorsero diverse vocazioni al sacerdozio di giovani maturi.
Ma anche qui arrivarono delusioni da parte di chi meno se lo sarebbe aspettato. Il Signore lo provò anche in questo. Quante delusioni e incomprensioni dovette subire. Con quella pace interiore, che lo contraddistingueva, accetto la prova e ricominciò sempre da capo.

La sua opera più bella e duratura è la fondazione di Comunità Editrice. Fra tanti doni o carismi che il Signore gli aveva dato, c’era anche quello della penna. I suoi libri sono diffusi in Italia e all’estero e sono arrivate in tante case dove al sacerdote, normalmente, sarebbe stato difficile arrivare.

Continuò il suo apostolato fino al giorno in cui la Madonna è venuta a prenderlo e condurlo alla casa del Padre il giorno 8 Dicembre 1992.
Dichiarato servo di Dio da mons. Bommarito il 6 Maggio 2002, la causa è bloccata in curia, non se ne conoscono i motivi ufficiali
Padre Ildebrando Antonino Santangelo, certamente, Santo per moltissimi che lo hanno conosciuto e continuano nel loro silenzio un percorso spirituale personale, seguendo i suoi insegnamenti ed il suo esempio.

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