«La mia parabola finisce qui? Io ho detto la verità, sono nato per strada, sempre stato all’angolo, ma essermi mosso dall’angolo è stato un percorso collettivo, non sono un personaggio, chi lotta per i braccianti, per i riders, chi sale sulla nave a Catania, ha la radicalità posturale, cercheremo di rialzarci. Chiedo scusa se sono stato poco attento a quello che accadeva a casa, approfondirò quello che è successo».
Aboubakar Soumahoro ieri sera ha parlato in diretta a Piazza Pulita su La7 dopo le polemiche e l’avvio delle indagini sulle attività di accoglienza dei migranti gestite dalla moglie e dalla suocera.
“Ho commesso una leggerezza, avrei dovuto fare meno viaggi e stare accanto a questi lavoratori”. E ancora: “Io non sapevo nulla per questo dico che ho commesso una leggerezza. Se fossi stato a conoscenza di una eventuale indagine – ha aggiunto dopo – non mi sarei candidato”. Rispetto ai ritardi nei pagamenti degli stipendi Soumahoro ha ammesso che “doveva scattare da parte mia un ulteriore approfondimento. Essermi limitato a questa situazione non me lo perdono”.
“A mia moglie ho chiesto il perchè di tutta questa situazione, perchè questa situazione e le testimonianze che ho visto sono un di più rispetto agli stipendi non pagati – ha aggiunto – ma mia moglie non lavora più nella cooperativa, l’ha fatto fino a settembre”.