Sarà necessario attendere l’esito degli esami autoptici, ma potrebbe essere a una svolta il caso di Saman Abbas, la ragazza di origine pakistana di cui si sono perse le tracce dalla notte tra il 30 aprile e il 1 maggio 2021.
I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Reggio Emilia, insieme ai loro colleghi della compagnia di Guastalla, sotto il coordinamento della Procura di Reggio Emilia, diretta da Calogero Gaetano Paci, dopo un accurato sopralluogo, ieri sera, hanno rinvenuto dei resti di un cadavere sotterrati all’interno di un casolare abbandonato ubicato nelle campagne del comune di Novellara, in via reatino, a poche centinaia di metri dalla casa dove viveva la famiglia di Saman Abbas.
Il processo sulla sua scomparsa, che vede imputati i suoi familiari, è stato fissato per il 10 febbraio 2023. Oltre ai genitori, sono imputati il 46enne Shabbar Abbas e la 47enne Nazia Shaheen, entrambi ancora latitanti in Pakistan. Alla sbarra ci sono anche tre familiari di Saman arrestati nei mesi scorsi all’estero, in Francia e in Spagna: lo zio 34enne Danish Hasnain, ritenuto l’autore materiale dell’omicidio, e i due cugini Ikram Ijaz (28enne) e Nomanhulaq Nomanhulaq (35 anni). Per gli inquirenti la ragazza sarebbe stata assassinata, perché rifiutava di sposare un cugino in patria e voleva andarsene di casa.
Un delitto per l’onore, dunque, ai danni di una ragazza che voleva vivere all’occidentale, che chiama in causa un’intera famiglia, avvolta nell’omertà.