Regione, giurano i 12 assessori nominati da Schifani: “Finalmente si parte”

Regione, giurano i 12 assessori nominati da Schifani: “Finalmente si parte”

Con il giuramento, stamane all’Assemblea regionale siciliana, nasce ufficialmente il nuovo governo regionale.

Ieri pomeriggio il presidente Renato schifani ha firmato il decreto di nomina dei 12 assessori.

Quattro a FdI; tre (compreso un tecnico) in quota Forza Italia; due alla Lega che ha anche la vicepresidenza; due alla Dc; uno ai Popolari e autonomisti di Raffaele Lombardo. Questo l’elenco: Luca Sammartino (Lega): designato all’Agricoltura, Sviluppo rurale e Pesca mediterranea, è anche il vice presidente della Regione. Edy Tamajo (FI) alle Attività produttive; Andrea Messina (Dc) alle Autonomie locali e della Funzione pubblica; Elvira Amata (FdI) ai Beni culturali e dell’identità siciliana. A Marco Falcone (FI) l’assessorato all’Economia, con delega alla trattazione degli affari ricompresi nelle competenze del dipartimento regionale della Programmazione; Roberto Di Mauro (Mpa) all’Energia e dei servizi di pubblica utilità; Nuccia Albano (Dc) alla Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro; Alessandro Arico’ (FdI) alle Infrastrutture e della mobilità; Mimmo Turano (Lega) all’Istruzione e della formazione professionale; Giovanna Volo (tecnica, mamager della sanità, voluta da Schifani) alla Salute; Elena Pagana (FdI) al Territorio e ambiente; Francesco Scarpinato (FdI) al Turismo, dello sport e dello spettacolo. Dopo il giuramento la seduta è stata rinviata al pomeriggio, alle 15, per l’elezione di due vicepresidenti, tre questori e tre segretari.

«Finalmente si parte: compatti, coesi, con la volontà di fare in modo che alcune cose possano cambiare nella macchina regionale. Ci aspettano grandissime emergenze da affrontare con estrema urgenza, da far tremare i polsi». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che stamattina nella Sala Alessi di Palazzo d’Orleans ha presentato i dodici assessori della Giunta regionale.

Il presidente ha elencato le priorità che segneranno l’agenda del governo fin dai prossimi giorni: «La parifica di Bilancio 2020, con le contestazioni della Corte dei conti su cui la Regione sta predisponendo un’articolatissima difesa; il rendiconto generale 2021 e la conseguente parifica; l’esercizio finanziario del 2022, con il relativo rendiconto; la nuova Legge di Stabilità 2023 e il Bilancio 2023/25; la definizione e il completamento degli interventi a valere sul Pnrr; il completamento degli obiettivi previsti dai programmi comunitari la cui chiusura è fissata per il 31 dicembre 2023; l’avvio degli interventi della nuova programmazione 2021/27; la definizione di forme di aiuti per le famiglie e le imprese; la riorganizzazione dell’amministrazione regionale e l’apertura dei tavoli di confronto con il governo nazionale su questioni di particolare rilevanza per la Regione Siciliana, fra cui crisi Lukoil, autonomia differenziata, ponte sullo Stretto, trattativa con il Mef per la chiusura di un pre-contenzioso che ci vede creditori di circa 600 milioni per mancato incasso di accise relative alla sanità».

«Questa – ha continuato il governatore – deve essere una Regione capace di attirare gli investimenti. Cercheremo di approvare le norme finalizzate a sveltire e accelerare i processi decisionali. Sarà una sfida perché occorrerà intervenire sia sul piano legislativo, ma anche su quello della burocrazia, che io rispetto. Ho istituito un comitato per vigilare sulla situazione del Pnrr: lavoreremo anche sul controllo dei flussi finanziari e costituirò un organo ristretto e autorevole, composto da persone di altissimo profilo istituzionale per verificare eventuali anomalie e scongiurare ogni rischio di aggressione della criminalità organizzata. Perché – ha voluto sottolineare Schifani – la mafia non è né di destra né di sinistra, ma punta soltanto a tutelare i propri interessi».

«Sono impegnato – ha aggiunto – a dare il massimo in questa avventura al quale sono stato chiamato dai partiti del centrodestra e per garantire l’unità della coalizione nella mia azione di governo e in quella politica di coordinamento». «Ho scelto persone di livello, che hanno esperienza e che daranno il massimo», ha detto riferendosi alla composizione della giunta. «Interverremo anche sulla rotazione dei direttori generali, nella logica del raggiungimento dell’efficienza».

«Mi metto a disposizione della mia terra – ha concluso il presidente – per assicurare ai siciliani un cambiamento che si traduca in una maggiore efficienza amministrativa, crescita del Pil, attrazione di investimenti e aumento dei posti di lavoro che porti i giovani a non lasciare la propria terra. Garantiremo il massimo contrasto alla criminalità organizzata, con un’azione di governo rigorosa anche nei confronti dei reati contro la pubblica amministrazione».

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