Palermo, bufera sulla Protezione Civile per le tangenti date come “pacchetti di caramelle”: nei filmati 3 scambi di denaro

Palermo, bufera sulla Protezione Civile per le tangenti date come “pacchetti di caramelle”: nei filmati 3 scambi di denaro

Mazzette spacciate come «pacchetti di caramelle» e gettate sulla scrivania dopo averle estratte dalla tasca.

In realtà plichi di banconote da 50 euro. Dopo le alluvioni è una bufera quella che si abbatte sulla Protezione Civile siciliana per i lavori di messa in sicurezza del territorio. Nel mirino degli inquirenti palermitani che indagano per corruzione ci sono finiti Luigi De Luca, 63enne funzionario del Dipartimento Protezione civile-Regione Sicilia addetto alle procedure di liquidazione spese, e l’imprenditore delle costruzioni 70enne Sebastiano Grillo. Le telecamere della Guardia di Finanza hanno immortalato 3 scambi di denaro, per una cifra imprecisata. Soldi che sarebbero serviti a velocizzare pagamenti delle fatture verso le aziende Nuova Tecnopolis srl per lavori di ripristino della viabilità stradale da 82mila euro nel Comune di Campofranco in provincia di Caltanissetta e la Grillo Infrastrutture srl per le opere da 150mila euro (lievitati a 201mila con variante firmata dal Direttore lavori) a Novara di Sicilia, nel Messinese. Tutti lavori svolti fra 2020-21, incluse opere di messa in sicurezza di costoni rocciosi dopo i crolli causati dalle grandi piogge al Sud. Il gip di Palermo, Paolo Magro, ha disposto gli arresti domiciliari per entrambi ma quello che rischia di franare ora è un sistema.

Nelle carte del sostituto procuratore Giovanni Antoci e del Nucleo di polizia economico finanziaria – Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi delle Fiamme gialle, sono numerosi i contatti con imprenditori e le allusioni a fatti di corruzione. Rapporti intrattenuti dal funzionario, in grado di fare pressione su colleghi e sui massimi dirigenti della Protezione civile siciliana, con almeno altre 4 aziende. Alcune già sotto inchiesta per altri fatti, altre no, ma che comunque hanno gestito anche forniture milionarie dell’epoca Covid e non. Nelle chat di whatsapp acquisite, per esempio, l’impresario Nunzio Adesini (arrestato a novembre 2021 con l’accusa di aver corrotto funzionari del Genio Civile di Catania) diceva a De Luca di essere «nelle sue mani» e di non «abbandonarlo». Il dirigente della Protezione civile sembra lamentare scarse attenzioni. «Ti fai sentire anche in maniera incessante quando hai una cosa da risolvere – scriveva – e poi il silenzio assoluto. Questo mio scritto lo puoi interpretare come vuoi ma per me questa è onestà». Le conversazioni riguardavano la società Cinecittà che dal 17 aprile 2020 è stata destinataria di un affidamento diretto della Protezione civile per la fornitura di 2 milioni di mascherine KN95 FFP2 e un milione di chirurgiche. Fornitura senza gara da 7,3 milioni di euro.

È citato il caso della Urania Costruzioni srl, titolare nel 2020 di lavori da oltre 5,5 milioni di euro sul fiume Sosio-Verdura nei Comuni di Burgio, Calamonaci, Caltabelotta, Ribera, Sciacca, Villafranca Sicula e Chiusa Sclafani. De Luca avrebbe informato costantemente con canali non ufficiali l’impresa fissando anche un appuntamento di persona di cui non si conosce il contenuto.

Si sarebbe interessato anche dell’imprenditore Roberto Priolo, destinatario di una misura cautelare a Catania nel 2019 con il divieto di contrarre appalti con la pubblica amministrazione per un anno, per la Costruzioni ambientali srl. Impresa che quell’anno ha vinto lavori da 80mila e 270mila euro nel territorio di Alcara Li Fusi (ME) per il ripristino della funzionalità idraulica del torrente Brolo. Nelle conversazioni intercettate dai finanzieri il dirigente parlava di aver trascorso un `povero´ Natale: «Quest’anno non ho potuto brindare e mangiare il panettone. L’insalata scondita senza olio. Nonostante tutto buon pranzo amico mio. A poche parole…». L’imprenditore gli rispondeva: «Gioia mia, senza coccole se non ci penso io a te non ci pensa nessuno».

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