Paternò, è Gaetano Galvagno il ‘Grande Fratello d’Italia’ siciliano: supervotato all’Ars ora attende un ruolo di primo piano

Paternò, è Gaetano Galvagno il ‘Grande Fratello d’Italia’ siciliano: supervotato all’Ars ora attende un ruolo di primo piano

Gaetano Galvagno, paternese, classe 1985, nel giro di cinque anni si è trasformato da astro nascente a supernova della politica siciliana.

Nipote di Mimmo Galvagno, ex consigliere provinciale e volto noto della politica catanese, nel 2017 inizia la propria carriera tra gli scranni di Palazzo dei Normanni puntando su Fratelli d’Italia, quando il partito della neo premier Giorgia Meloni era ancora inchiodato al 5%, sbaragliando la concorrenza interna alla lista costituta dal leghista mottese Anastasio Carrà e dal consigliere comunale catanese Carmelo Nicotra. Una vittoria frutto delle innumerevoli relazioni che il giovane politico etneo è riuscito a tessere negli anni dell’università dove ha ricoperto numerosi incarichi e, successivamente, grazie al suo lavoro di organizzatore di eventi.

Il suo primo tesoretto elettorale, ben 5711 preferenze, lo ha condotto a Palermo sancendo ufficialmente il sodalizio di ferro con il presidente del Senato Ignazio La Russa.

Competenza e capacità di calcolo sono gli ingredienti che hanno permesso a Gaetano Galvagno di ottimizzare tutti gli spazi di potere che gli sono stati concessi, prima come Vicepresidente della Commissione Bilancio e poi come deputato segretario dell’Assemblea regionale siciliana.

A Paternò, sua città d’origine, il deputato ha tentato il tutto per tutto alle amministrative dello scorso giugno sfidando l’amministrazione uscente e scegliendo Alfio Virgolini come candidato sindaco della coalizione di centrodestra. Nonostante il sindaco Nino Naso sia stato rieletto al primo turno, la coalizione costruita da Galvagno si è attestata prima al 45% con Fratelli d’Italia primo partito in città con più del 13% dei voti, dando vita a un’anatra zoppa che è già stata fonte di forti attriti in Consiglio comunale. Un risultato con il quale il deputato ha dimostrato di essere un leader politico di riferimento del territorio grazie alle sue capacità federative e che, al tempo stesso, lasciava già presagire ciò che sarebbe avvenuto pochi mesi dopo in occasione delle elezioni regionali.

Galvagno, forte del lavoro a Palermo e delle vittorie ottenute sul territorio scommettendo su una nuova classe dirigente proveniente dai suoi vivai nelle università, nelle libere professioni e nell’imprenditoria, ha deciso di rifiutare un seggio blindato alle elezioni politiche per dimostrare al partito i frutti del suo lavoro. Il 25 settembre con quasi 14000 preferenze, triplicando in quasi tutti i comuni della provincia i risultati del 2017, è riuscito a posizionarsi primo degli eletti di Fratelli d’Italia in Sicilia.

La prima convocazione dell’Ars dovrebbe avvenire a metà novembre e la partita per la presidenza del Parlamento siciliano è aperta. Il pupillo di Ignazio La Russa ha dalla sua parte, oltre al record di preferenze in FdI, anche la provincia di provenienza (se il presidente della Regione è palermitano – vuole la prassi – il presidente dell’Ars deve essere scelto tra gli eletti in Sicilia orientale). È certo che in ogni caso Galvagno (quotatissimo per l’assessorato al Turismo) ricoprirà un ruolo di assoluto rilievo nell’assetto politico regionale e da un politico che alla giovane età di 37 anni ha già alle spalle un “cursus honorum” di tale portata c’è da aspettarsi altri colpi di scena.

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