Alle 12 di oggi il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, incontrerà una delegazione di Cia Sicilia orientale, formata dal presidente Francesco Favata, i componenti di Giunta Giosuè Catania e Giuseppe Di Silvestro, e il direttore Nicolò Amoroso, i quali, nei giorni scorsi, avevano inviato la richiesta di un incontro urgente sulla gravissima crisi finanziaria che sta portando in queste ore centinaia di aziende agricole e di trasformazione a paventare la chiusura.
“Nella sua qualità di massima carica istituzionale – si legge nella nota inviata al Prefetto- ci aiuti a trovare una via di sbocco per affrontare una drammatica situazione che si è abbattuta in modo violento e inaspettato, e che sta portando piccole e grandi imprese a gettare la spugna e a chiudere i battenti, visto che i ricavi spesso non riescono a compensare i costi di produzione”. Uno dei casi, è quello della ditta Ortogel di Caltagirone specializzata in succhi di agrumi, che rischia di bloccare la produzione dello stabilimento industriale, dopo essersi vista recapitare una maxi bolletta di 288 mila euro (le fatture di agosto per quanto riguarda l’energia elettrica sono rincarate del 300%).
“Ad essere così in difficoltà, sono decine e decine di realtà fondamentali per l’intero comparto agroalimentare etneo- ha specificato Francesco Favata, presidente Cia Sicilia orientale- è inaccettabile assistere senza reagire all’ennesimo e durissimo colpo che subiscono le nostre aziende, con tutti gli effetti collaterali che la nostra terra conosce bene e che avranno ripercussioni tragiche sull’occupazione e sull’indotto. Una condanna che il nostro territorio non merita. Bisogna intervenire tempestivamente con misure drastiche, per mettere in sicurezza le imprese. E se una realtà grossa come quella dell’azienda calatina, presente nel territorio siciliano con 3 strutture innovative, che conta circa 200 dipendenti non riesce a tenere i costi di produzione nel bilancio-ha concluso Favata- pensiamo alle centinaia di piccole aziende agricole che alle condizioni attuali, non saranno certamente in grado di avviare la stagione agrumicola per la campagna 2023”.