Al momento dell’esplosione, costata la vita ieri ad Antonino Vaccalluzzo – componente della storica famiglia di ‘artisti del fuoco’ – nell’azienda pirotecnica non erano presenti altri lavoratori, perché la tragedia è avvenuta prima dell’arrivavo dei dipendenti.
Antonino Vaccalluzzo stava preparando una miscela.
A quell’ora c’era solamente il fratello Alfredo, che non è rimasto coinvolto nell’esplosione. È il secondo lutto per la famiglia: nel 1997 in uno scoppio nella fabbrica a Belpasso era morto il fratello Gianluca. Inoltre nel 2001 in una esplosione in una fabbrica a Militello Val di Catania aveva perso la vita la moglie del titolare, Agata Sapienza, mentre il marito, uno dei fratelli Vaccalluzzo, Ernesto, era rimasto gravemente ustionato.
L’esplosione a Belpasso è avvenuta all’esterno dei locali e non ha provocato danni alle strutture.
All’esplosione non è seguito nessun incendio. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e gli artificieri dell’Arma, che hanno posto in sicurezza la zona. Sull’accaduto ha aperto una inchiesta la Procura di Catania delegando le indagini ai carabinieri della stazione di Belpasso e del reparto operativo del comando provinciale dell’Arma. L’area è stata sequestrata.
In un post su Facebook il fratello Gianni ha scritto:
«A mio fratello Nino, il mastro della pirotecnica. Grazie per quello che hai dato a tutti noi. Che la terra ti sia lieve».
Sul social è intervenuto anche Il sindaco di Belpasso Daniele Motta:
«Lo stupore che di solito i fuochi dei Vaccalluzzo suscitano nell’animo di tutti – ha scritto – quest’oggi ha un volto totalmente opposto, un profondo sbigottimento». Post su Fb anche del Comitato per la festa di Sant’Agata. La Cgil ha affermato come la morte di Antonino Vaccalluzzo «ripropone ancora una volta i problemi di sicurezza sul lavoro con i quali fanno i conti tutti gli addetti che operano nel circoscritto ma importante settore pirotecnico, spesso in aziende a gestione familiare».
La segretaria della Uil di Catania Enza Meli ha parlato di prevenzione:
«Siamo purtroppo molto lontani, a Catania come altrove dall’obiettivo #Zeromortisullavoro che la Uil con il suo leader nazionale Pierpaolo Bombardieri ha fissato come campagna della vita e priorità di ogni agenda sindacale, sociale e soprattutto politica».
Il segretario dell’Ugl Giovanni Musumeci ha detto: «Ad un mese dall’ultima tragedia, la provincia di Catania continua ad allungare il triste elenco di morti sul lavoro». Per il segretario della Cisl di Catania Maurizio Attanasio «il fatale evento ancora una volta impone la necessità di non abbassare mai la guardia sulle misure di sicurezza sul posto di lavoro». La Cgil ha chiesto «verifiche sulle speciali accortezze che riguardano il settore in termini di valutazione reale dei rischi» visto che «l’azienda, che conta altri dipendenti, continuerà ad operare».