«Solo nelle province del Centro e Nord Italia, ad esempio, il 50% almeno delle scuole primarie è provvisto della mensa scolastica, fondamentale per assicurare il tempo pieno, ma preziosa anche per garantire a tutti in bambini, soprattutto quelli in povertà assoluta, un’alimentazione corretta per lo sviluppo psico-fisico e uno spazio importante di socialità e relazione.
Le punte maggiori, con oltre l’80%, si registrano in particolare nelle province toscane di Prato, Firenze, Lucca, Pistoia, ad Aosta e Torino, mentre le province di Ragusa, Agrigento, Catania, registrano percentuali inferiori al 10%, e Napoli e Palermo, dove più di 1 studente su 4 proviene da famiglie appartenenti al quintile socioeconomico più basso, sono addirittura sotto al 6%. Nel caso della scuola secondaria di I grado, le percentuali di quelle dotate di mensa sono in generale più basse, ma sono ancora le province toscane e del Nord Ovest a garantire maggiore copertura».
È quanto emerge dal rapporto di Save The Children `Alla ricerca del tempo perduto- Un’analisi delle disuguaglianze nell’offerta di tempi e spazi educativi nella scuola italiana´.