Un uomo di 36 anni, dopo una vacanza a Madrid, è risultato positivo contemporaneamente al vaiolo delle scimmie, al Covid e all’Hiv.
Il paziente è stato ricoverato per poco più di due settimane dal 5 luglio nell’ospedale San Marco del Policlinico universitario di Catania. Le sue condizioni di salute sono buone ed è stato dimesso da tempo. Sarebbe stato il primo caso di co-infezione da vaiolo delle scimmie, Covid e Hiv ed è al centro di studi di ricercatori britannici. La notizia, pubblicata dal magazine medico Journal of Infection, è stata confermata dall’azienda ospedaliera del capoluogo etneo. Secondo la ricostruzione della rivista, l’uomo, rientrato a Catania da una vacanza in Spagna si è sentito poco bene.
Aveva febbre, male alla gola e alla testa e presentava l’ingrossamento dei linfonodi inguinali. Per questo si è sottoposto a tampone ed è risultato positivo al Covid. Successivamente sulle braccia del paziente sono comparse piaghe tipiche da virus Monkeypox, il vaiolo delle scimmie. Il 5 luglio scorso, dopo l’acceso al pronto soccorso, è stato quindi ricoverato posto in isolamento nell’Unità operativa complessa di Malattie infettive del San Marco, diretta da Arturo Montineri. La diagnosi è arrivata l’indomani, dopo il test specifico. Le condizioni del paziente sono state sempre discrete con un quadro clinico tipico.
Il 36enne, che ha detto ai medici di avere avuto rapporti non protetti durante la vacanza in Spagna, è stato sottoposto a un test sulle malattie sessualmente trasmissibili ed è risultato positivo anche all’Hiv, oltre che al Covid e al vaiolo delle scimmie. L’uomo sta bene, è stato dimesso e sta seguendo una terapia antivirale per l’Hiv.
Dopo 14 giorni il paziente è risultato ancora positivo al vaiolo delle scimmie, nonostante non mostrasse più segni. Un dato che, secondo i ricercatori, porta a pensare che questo tipo di virus resiste nella saliva anche giorni dopo la guarigione clinica.