La parrocchia di Santa Barbara – si legge in una nota – ha già provveduto a conferire l’incarico per la messa in sicurezza della Chiesa del Carmine, dopo un iter complesso dovuto alla necessità di accertare i titoli di proprietà, la titolarità dell’intervento e l’approfondimento del quadro preliminare delle diagnosi – rilievo, analisi geofisiche e meccaniche, indagini storiche – utili per predisporre un progetto coerente ed efficace al fine di restituire il bene alla collettività.
In questi anni i parroci – padre Salvato Magrì e prima padre Nino Pennisi – hanno seguito personalmente l’iter – sia della chiesa parrocchiale di Santa Barbra che della rettoria del Carmine, sollecitando gli organi preposti ad intervenire.
Non dimentichiamo che parte delle patologie emerse nella chiesa del Carmine sono causate da soggetti terzi (privati e pubblici) che ad oggi non hanno provveduto all’eliminazione delle infiltrazioni delle acque piovane afferenti agli edifici di loro pertinenza.
Inizia ora una nuova fase che presto permetterà di avanzare una richiesta di finanziamento agli enti preposti come la Regione Sicilia e non solo. La parrocchia, attraverso gli architetti incaricati, renderà partecipe la collettività degli avanzamenti dei lavori di progettazione e aggiornerà la stampa sui risultati raggiunti. Con l’occasione si ringrazia la regione Sicilia per aver finalmente ripreso il progetto di messa in sicurezza della chiesa di Santa barbara dopo dieci anni di attesa.