«Da parte delle sinistre vedo i prodromi di una campagna solo di denigrazione dell’avversario. Non riescono a dire nulla sul loro programma. Forse perché sono in disaccordo su tutto. Da parte nostra invece parliamo di contenuti, del nostro progetto per far ripartire l’Italia. E lo facciamo con un linguaggio sereno e rispettoso».
Lo dice il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in un’intervista al Messaggero, in cui illustra alcune proposte, dalle pensioni («nessuno può vivere dignitosamente con meno di 1000 euro al mese») all’idea di «flat tax al 23% che avevamo messo a punto io e Antonio Martino. I miei governi erano comunque riusciti a mantenere la pressione fiscale sotto il 40% mentre ora è al 43,6%». Progetti «del tutto realistici» e realizzabili.
Sul candidato premier, Berlusconi chiarisce: «Sarà una proposta che spetta a chi nella coalizione ha preso più voti, naturalmente in accordo con gli alleati. E poi sarà il Capo dello Stato a prendere la decisione definitiva». Quanto alla lista dei ministri, si augura che «sia possibile presentare agli italiani prima delle elezioni alcune figure di prestigio scelte tra i protagonisti della cultura, dell’economia e del volontariato, oltre naturalmente ai nostri parlamentari più bravi».
Rispondendo a una domanda sui partner della coalizione, Berlusconi ritiene di avere in comune con Meloni «la determinazione e il coraggio», con Salvini «la capacità di parlare agli italiani e anche quella di saper ascoltare». Ci sarà la fusione tra Lega e Forza Italia? «No – chiarisce l’ex premier – siamo due forze diverse, con culture politiche diverse e ci rivolgiamo ad elettorati diversi. E non abbiamo mai ipotizzato un progetto di fusione».