Crescono a Catania e provincia gli sfratti.
In particolare secondo i dati del Ministero degli Interni sull’andamento degli sfratti in Italia per l’anno 2021, la città di Catania registra un aumento del 45,16% rispetto al periodo precedente. A segnalare il fenomeno è il Sunia.
Per la segretaria provinciale Agata Palazzolo, “i dati a nostra disposizione, seppure parziali, confermano per il 2021 una grave e preoccupante ripresa delle richieste e delle effettive esecuzioni degli sfratti, non solo di quelli per morosità, spesso incolpevole, ma anche di quelli per finita locazione e per la recente tendenza di numerosi proprietari che stanno dirottando immobili verso il mercato delle locazioni turistiche, sottraendoli così ai residenti e quindi contribuendo all’espulsione dei ceti meno abbienti dai centri urbani che offrono maggiori servizi ed opportunità, verso le parti più marginali della città, concentrando disagi e incrementando disuguaglianze”.
Gli sfratti incolpevoli, secondo Sunia, sono causati dalla ricaduta socio-economica della pandemia (ma anche dalla mancanza di risposte di natura strutturale da parte del Governo),dall’aumento dei costi delle utenze e dalla situazione economica internazionale. Per contrastare questa pericolosa deriva il Sunia ha chiesto alla Prefettura e all’amministrazione comunale del capoluogo etneo l’istituzione di una commissione prefettizia provinciale per la graduazione degli sfratti in modo da garantire il passaggio da casa a casa.
“È necessario un censimento dei beni immobili dismessi e non utilizzati, di proprietà pubblica, per verificare la possibilità di utilizzarli ai fini abitativi”,dice Sunia. Il sindacato ha chiesto il riavvio dell’Agenzia casa con formule che la rendano più efficaci e con un numero ragionevole di alloggi disponibili, la creazione di una mappatura dei beni immobili confiscati alla mafia ed il loro utilizzo ai fini abitativi, la programmazione di un piano pluriennale che permetta la realizzazione di nuovi alloggi di edilizia pubblica.