L’aumento di settimana in settimana dei casi di vaiolo delle scimmie preoccupa l’Europa che cerca di correre ai ripari con i vaccini già efficaci contro il vaiolo.
Bruxelles, attraverso la sua autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (Hera) nata durante la pandemia, «si è attivata rapidamente per acquisire gli immunizzanti e li sta già distribuendo» ai Paesi più colpiti come Spagna, Portogallo, Germania e Belgio, ha fatto sapere la commissaria responsabile per la Salute, Stella Kyriakides. E l’Ema ha già fatto partire l’esame per allargare anche al `monkeypox´ l’uso dell’immunizzante contro il vaiolo Imvanex, prodotto dalla danese Bavarian Nordic e già autorizzato negli Usa.
Davanti ai 5949 casi di vaiolo delle scimmie identificati fino al 5 luglio dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) – gli ultimi due contagi diagnosticati in Italia riguardano due uomini ricoverati a Catania e Palermo da poco rientrati dall’estero – il livello di attenzione non può che salire. Per questo, ha assicurato Kyriakides, «di più sarà fatto nei prossimi giorni e settimane». A dare una mano c’è l’Agenzia europea dei medicinali (Ema), che con il suo comitato per i medicinali per uso umano sta ora rivedendo i dati su Imvanex. Il vaccino contro il vaiolo, ha spiegato ai cronisti il responsabile della strategia per i vaccini dell’Ema, Marco Cavaleri, è ritenuto «efficace e rilevante» anche contro il `monkeypox´ e sull’altra sponda dell’Atlantico è già in uso, dove è noto come Jynneos.
In Europa, tuttavia, le scorte sono molto limitate e, anche una volta estesa la sua autorizzazione all’uso, ci sarà da lavorare per assicurarsi le dosi necessarie. Nei giorni scorsi la ministra della Sanità spagnola, Carolina Darias, aveva segnalato l’intenzione di procedere con gli acquisti tramite l’Ue. Nell’attesa che l’Ema dia la sua valutazione positiva, i Paesi membri possono importare dagli Usa il Jynneos, come «misura temporanea per vaccinare i gruppi a rischio».