A 24 ore dall’annuncio che Bronte continuerà a gestire autonomamente il Servizio idrico, la gente comincia a rendersi conto della portata dell’evento.
Bronte non solo è l’unico in Sicilia orientale ad aver ottenuto questo riconoscimento, ma fa parte di un ristretto novero di Comuni in tutta Italia. Solo in 27 nel territorio nazionale hanno ottenuto di poter continuare a gestire la distribuzione dell’acqua potabile. Gli altri 7877 per legge dovranno avere una gestione territoriale e dividere fonti, risorse ed investimenti con gli altri paesi.
Sarà un’autorità sovracomunale, come accade, per esempio, con i Comuni serviti dall’Acoset, a stabilire tariffe da pagare, litri da erogare ed investimenti da programmare. Bronte, invece, continuerà a stabilire tutto da solo: “E non è cosa da poco. – spiega il sindaco Pino Firrarello – I brontesi ne beneficeranno. Noi abbiamo già ottenuto finanziamenti per 4 milioni di euro per migliorare la rete idrica, ma stiamo già puntando la nostra attenzione sui fondi del Pnrr che adesso potremmo ricevere direttamente. Per carità nulla contro le gestioni comprensoriali, – spiega – anche se spesso hanno fallito, ma noi stiamo lavorando per realizzare un’idea. Stiamo progettando la Bronte del futuro.Oggi abbiamo pozzi, infrastrutture e capacità gestionale in grado di convincere l’Ati che possiamo gestire il servizio idrico da soli.
Domani punteremo a migliorare il servizio, scavando anche il terzo pozzo Musa, affinché i brontesi abbiamo acqua buona per tutto il giorno. Lo sviluppo non si realizza mai in un giorno: è un cammino da percorrere ogni giorno”. Per Firrarello potenziare la rete idrica è un obbiettivo da centrare a tutti i costi. “E non so – continua – se lo avremmo potuto raggiungere se inseriti in una gestione comprensoriale. Ecco perché mi sono battuto con tutte le mie forze. Oggi, forse, la gente non se ne rende conto, ma sono certo che domani, quando la città avrà acqua salubre a sufficienza, capirà la portata di questo successo politico ed amministrativo.