Si è svolta questa mattina all’interno dell’I.I.S. “Mario Rapisardi” – Liceo Scienze Umane ed Economico Sociale di Santa Maria di Licodia la consegna degli attestati agli studenti delle quarte e quinte classi che hanno preso parte alle attività di informazione e sensibilizzazione sulle manovre di Rianimazione cardiopolmonare con uso del Defibrillatore Semiautomatico Esterno.
L’azione informativa – ricadente all’interno delle attività di Alternanza Scuola Lavoro – è stata curata della Misericordia di Santa Maria di Licodia ed ha avuto come obiettivo quello di trasmettere agli studenti alcune nozioni base che potrebbero tornare utili a ciascuno di loro sia in ambiente scolastico che extrascolastico.
“Abbiamo accolto in maniera positiva» ha spiegato Daniele Furnari, Governatore della locale Misericordia «la volontà dell’Istituto “Rapisardi” di Santa Maria di Licodia di voler portare avanti questa campagna di sensibilizzazione alla Rianimazione Cardiopolmonare ed uso del Defibrillatore semiautomatico, rivolta a circa 60 studenti del plesso licodiese. Noi investiamo molto sui giovani e riteniamo per questo che il futuro passi proprio da loro, in quanto possono fare la differenza concreta in situazioni di emergenza”.
Il progetto è stato fortemente voluto dalla dirigente scolastica Fiorella Baldo ed è stato condotto dal soccorritore Andrea La Mela, che all’interno della Misericordia di S.M. di Licodia si occupa di formazione. «Gli studenti – ha spiegato La Mela – hanno partecipato con molto entusiasmo a questo progetto, comprendendo a pieno quanto sia importante per tutti conoscere le manovre di Rianimazione Cardipolmonare. Solo in Italia, ricordiamo, muoiono circa 60 mila persone l’anno per arresto cardiaco – quasi 7 persone al minuto – e molti di questi si sarebbero potuti salvare se fosse stato presente qualcuno che conoscesse tali manovre salvavita e fosse stato presente un Defibrillatore Semiautomatico. Aver trasmesso importanti competenze a 60 studenti, rappresenta un piccolo ma importante tassello mirato alla riduzione di queste morti spesso evitabili»
