Calcio, l’Inter non molla la presa: per il Milan questione scudetto rimandata all’ultima giornata

Calcio, l’Inter non molla la presa: per il Milan questione scudetto rimandata all’ultima giornata

Fino alla fine. L’Inter non molla di un centimetro, risponde al Milan e rimanda la questione scudetto all’ultima giornata.

A Cagliari la squadra di Inzaghi mostra lucidità e freddezza, non si fa prendere dal panico, controlla le emozioni, porta a termine la missione portandosi a casa i tre punti, gestendo il vantaggio e il possibile recupero dei sardi calando un tris con una doppietta di Lautaro e una rete in apertura di Darmian che fanno precipitare sempre più giù gli isolani, ormai ad un passo dal baratro. Per decretare il vincitore del titolo serviranno dunque gli ultimi 90′, un rush conclusivo al quale l’Inter è arrivato piegando un Cagliari povero di idee e di coraggio, mai davvero pericoloso, nonostante fosse obbligato a vincere per allontanare l’incubo retrocessione. L’Inter ha dominato il primo tempo con autorità, sfiorato più volte la seconda rete prima dell’intervallo arrivata poi con Lautaro ad inizio ripresa. Ma una manciata di minuti dopo il 2-0 l’Inter si è complicata la vita ridando ossigeno al Cagliari che ha accorciato le distanze con Lykogiannis. Ma proprio nei momenti di massima difficoltà l’Inter ha mostrato tutta la sua maturità l’Inter Ha giocato di strategia, rallentando il gioco, rischiando il minimo possibile per poi dare la zampata del 3-1 conclusivo ancora con il Toro, che porta a 25 il suo score stagionale in nerazzurro. L’Inter resta a -2 dal Milan a 90′ dalla fine, giusto epilogo di un campionato che negli yultimi anni non è stato mai così combattuto.

Inzaghi, alla prese con una sola assenza (Vecino) schiera titolare, in coppia con Lautaro, Dzeko che supera il ballottaggio con Correa, Confermato Darmian con Perisic intoccabile sull’out opposto. Ritorna tra i titolari Bastoni, già schierato nel minuti conclusivi della sfida di Coppa Italia all’Olimpico. Nel Cagliari il tecnico Agostini da fiducia a Pavoletti con Joao Pedro in attacco. In difesa Ceppitelli e Lykogiannis affiancano Altare, tra i più brillanti nella sfida contro la Salernitana. Primi minuti vibranti e avvio di grande intensità, soprattutto da parte del Cagliari che all’8′ impegna subito Handanovic costretto ad una parata a mano aperta su un tiro da lontano di Lykogiannis. La replica dell’Inter è immediata e produce due minuti dopo la rete di Skriniar che sugli sviluppi di una punizione, si avventa sul pallone, colpisce il palo e poi la mette dentro con il braccio. L’arbitro concede la rete ma poi al Var la rete viene annullata seppur il tocco del difensore fosse involontario. L’Inter capisce comunque che è il momento di insistere, e dopo aver rischiato per un destro velenoso di prima intenzione di Marin che sfiora il palo, sblocca il match con un capolavoro di Darmian. Il solito arrembante Perisic pennella dalla fascia un assist perfetto sul secondo palo, il difensore con un terzo tempo perfetto salta sulle spalle di Lykogiannis e infila di testa Cragno per il suo settimo centro stagionale.

Il gol consente all’Inter di liberarsi della tensione e inizia a giocare con maggiore fluidità. Il Cagliari è infatti costretto a rischiare e ad essere più propositivo, Non può più impostare la partita ma gettarsi avanti per cercare di recuperare in tempi rapidi. Ora la squadra di Inzaghi non ha fretta, usa la sua qualità per stanare i giocatori sardi. E si costruisce almeno altre tre palle gol, tutte sui piedi di Lautaro. Al 36′ su un passaggio illuminante di Darmian, si accentra in area ma il suo destro viene rimpallato, poi è Cragno ad opporsi di piede e sul finire della prima frazione colpisce prima il palo e sulla respinta scarica sotto porta un destro sotto la traversa che l’estremo difensore rossoblù respinge con un prodigioso intervento d’istinto.

Nella ripresa il Cagliari è chiamato a cambiare completamente atteggiamento mentre l’Inter si limita a gestire, rallentare il gioco e agire in contropiede. Al primo affondo i nerazzurri raddoppiano con Lautaro che al 51′ su lancio millimetrico di barella, scatta in profondità regge la pressione di Altare e infila sotto le gambe di Cragno. L’Inter può così gestire un tranquillità ma si complica subito la vita subendo la rete, due minuti dopo di Lykogiannis con un sinistro violentissimo leggermente deviato da Skriniar che si infila nell’angolino beffando Handanovic. L«Unipol Domus’ si ravviva, la squadra di Agostini prende sempre più fiducia e la scossa dal punto di vista psicologico mette in difficoltà l’Inter che subisce la maggiore intraprendenza dei padroni di casa. Per invertire il trend Inzaghi ricorre alla panchina sostituendo dopo un’ora di gioco Barella per Gagliardini e Dumfries per l’ammonito Darmian. L’Inter mostra un calo di intensità preoccupante e manifesta una certa tensione psicologico continuando a limitarsi a gestire palla affidandosi a fiammate improvvise. Il Cagliari capisce che può osare di più, l’Inter che deve limitare al minimo i rischi abbassando il ritmo in maniera sistematica e inserendo Correa per uno stanco Dzeko e D’Ambrosio per Bastoni, affaticato dopo il suo rientro. La strategia è alquanto rischiosa. La squadra di Inzaghi sa che non può sbagliare nulla e gioca sul filo del rasoio optando per un non gioco. Perisic di testa e Lautaro con un colpo a volo sfiorano la rete della sicurezza che arriva a quattro dal termine. A pensarci è ancora lui, il Toro, che su assist di Gagliardini fa centro e scaccia via cattivi pensieri. Lo scudetto si giocherà all’ultimo giornata.

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