Sono stati `È stata la mano di Dio´ di Paolo Sorrentino e `Freaks Out´ di Gabriele Mainetti a dominare la serata dei David di Donatello, con una cerimonia tornata in presenza, che è stata una grande festa per il cinema, tra i settori che più hanno sofferto per la pandemia.
Padroni di casa, con eleganza e simpatia, a Cinecittà e nella prima serata di Rai1, Carlo Conti e Drusilla Foer hanno dato ritmo a un evento ricco di riconoscimenti per registi, attori e tutti gli addetti ai lavori di un settore che da sempre è un’eccellenza italiana. La guerra ha sfiorato soltanto una serata in cui finalmente si è tornati a celebrare il cinema, e lo ha fatto quando Drusilla Foer ha letto lo storico discorso scritto da Charlie Chaplin per il film `Il Grande Dittatore´.
Molti i premi conquistati da `Freaks Out´, con sei statuette, e soprattutto da `È stata la mano di Dio´ di Paolo Sorrentino, che si è aggiudicata 4 riconoscimenti, ma tra questi i più prestigiosi, miglior film e miglior regia, oltre a migliore attrice non protagonista e miglior fotografia. Molto bene `Ennio´, il film dedicato da Giuseppe Tornatore a Ennio Morricone, che si è aggiudicato tre statuette, mentre `Qui rido io´ di Mario Martone ha ottenuto due riconoscimenti, e anche `Ariaferma´, di Leonardo Di Costanzo, due premi tra cui il miglior attore protagonista, Silvio Orlando. «Non me l’aspettavo, davvero. Dedico questo premio a mia moglie», ha detto l’attore ritirandolo. «Sta bene – ha poi scherzato – ed è sicuramente la persona migliore che abbia conosciuto in vita mia». Ha poi spronato i colleghi dicendo che per continuare a fare il suo mestiere bisogna «muoversi. Io nell’ultimo anno ho girato 40 città recitando, bisogna muovere il culo». Giovanissima invece la miglior attrice protagonista, Swamy Rotolo, interprete di `A Chiara´. L’attrice, appena 17enne, è apparsa visibilmente commossa sul palco, mentre riceveva una vera e propria standing ovation da tutti i presenti.
Tra i non protagonisti, miglior attrice Teresa Saponangelo, per il film `È stata la mano di Dio´. «Siamo riusciti a emozionare tante persone, voglio dedicare questo premio alla mia famiglia che mi ha sostenuto», ha detto l’attrice. Molti hanno dedicato il premio alla famiglia, che li ha capiti e sostenuti nel difficile percorso per fare il mestiere di attore, al punto che Drusilla Foer ha scherzato: «Forse si dovrebbe fare anche un David alle famiglie».
Eduardo Scarpetta si è invece aggiudicato la statuetta per la sua interpretazione nel film `Qui rido io´, e l’ha dedicata «a Mario, mio padre, che ho perso a 11 anni e mezzo», ha detto commuovendosi, e anche «a mia mamma che è a casa e mi sta guardando, e a mia sorella seduta qui». C’è stato spazio anche per un David ex aequo, per la fotografia di `È stata la mano di Dio´ e di `Freaks Out´.
Momenti di commozione e un lungo applauso, con tutti i presenti in piedi, hanno accolto il ricordo di Monica Vitti, scomparsa quest’anno, con un filmato proiettato sul grande schermo. Subito dopo, Drusilla Foer ha cantato `Senza fine´, mentre sullo schermo passavano le immagini di tutti gli attori e i protagonisti del cinema scomparsi nel corso dell’anno.