L’ultima carezza a uno dei suoi violini e poi il congedo.
È morto nel Milanese a 91 anni Pietro Grasso, mobiliere adranita di successo divenuto liutaio di grande fama all’età di 80 anni. Pietro Grasso aveva appreso i segreti dell’arte di lavorare il legno dal padre Natale e dallo zio ‘Peppino’ Scalisi.
“Sono cresciuto ad Adrano in una famiglia di falegnami. Ho appreso subito questo mestiere, ma il mondo della musica mi ha sempre affascinato – raccontava ai giovani studenti durante le visite organizzate nel suo laboratorio di violini -. Vicino a casa mia, ad Adrano, abitava un liutaio e un giorno gli chiesi i vari pezzi di scarto e realizzai il mio primo violino a 14 anni”.
A sedici anni Pietro Grasso lascia Adrano per tentare la fortuna in Brianza.
Si ferma a Meda per realizzare i mobili d’arte firmati con il suo nome divenuto un ‘brand’ di qualità. I suoi manuffati d’arte sono apprezzati in tutto il mondo. “Andato in pensione, – raccontava – ho deciso di fare ciò che volevo e ho iniziato a realizzare i violini. Le mie competenze da falegname mi hanno certamente aiutato, ma ho studiato tanto per imparare come costruirli al meglio”. La fama del liutaio siciliano creatore di splendidi violini intarsiati si era diffusa in tutta Italia grazie a un servizio del popolare TG1 delle 20 a lui dedicato. La scorsa estate, il centro espositivo Lariofiere aveva ospitato una mostra espositiva e una serata speciale in suo onore, definendolo una “eccellenza del Made in Italy nel mondo”.
L’amore per la ‘sua’ Adrano, ovviamente, non è mai venuto meno.
Che emozione per lui quando, nel 2007, l’amministrazione Mancuso gli assegnò – con l’assessore Lidia Fichera – il ‘Premio Città di Adrano’. Il video di quella serata era divenuto il suo biglietto da visita per quanti andavano a trovarlo nella sua casa milanese. Vi riproponiamo le immagini:
La camera ardente è stata allestita nella sua “Bottega dei Violini” di via Varese, a Meda, dove sono nati i suoi magnifici strumenti.