Le elezioni amministrative che si svolgeranno il prossimo 12 giugno a Paternò non vedranno ai nastri di partenza i simboli di alcuni partiti tradizionali, i cui esponenti locali, invece, saranno candidati in liste civiche che in alcuni casi non hanno nulla a che vedere con i partiti o movimenti politici da cui provengono.
L’assenza dei simboli dei partiti (Partito Democratico, Movimento 5 stelle, Verdi, Democrazia Cristiana, Forza Italia e Lega) è un fenomeno che interessa gli schieramenti dei tre maggiori candidati a sindaco: Nino Naso Maria Grazia Pannitteri e Alfio Virgolini. Franco Crupi, storico leader dei Movimento Forconi e del Movimento indipendentista siciliano, che settimane addietro aveva annunciato la propria discesa in campo a sindaco, potrebbe, secondo indiscrezioni, fare un passo indietro. Ma si tratta di voci che non trovano conferma tra gli addetti ai lavori.
Andando ad esaminare la situazione interna di ogni singola coalizione,
in ordine strettamente alfabetico, possiamo notare che le 5 liste che sostengono il sindaco uscente Nino Naso avrebbero una connotazione civica: la lista “Prima L’Italia”, fa riferimento alla Lega e al deputato regionale Luca Sammartino e alla senatrice Valeria Sudano; le civiche “Naso Sindaco-Presenti sempre” e “Nino Naso Sindaco”, hanno dentro di se elementi “autonomisti”; nella lista “Noi per Paternò” ci sono candidati vicino al deputato regionale di Forza Italia Alfio Papale, dato che il partito fondato sa Silvio Berlusconi si presenta diviso in questa elezione ; la quinta lista “Paternò On-Mannino”, chiaro riferimento al vice sindaco Ezio Mannino, raccoglie al suo interno anche soggetti vicini a Fratelli d’Italia, partito che ufficialmente appoggia l’altro candidata sindaco Alfio Virgolini. Lo stesso Ezio Mannino, esponente di Fratelli d’Italia che non ha seguito le direttive del partito, potrebbe alla fine candidarsi alle prossime regionali in programma in autunno, probabilmente con Fratelli d’Italia oppure nella lista del candidato presidente alla Regione.
Sono tre anche le liste che sostengono Maria Grazia Pannitteri.
Sulla carta hanno una connotazione civica, ma in realtà sono espressione di centro sinistra, di centro e anche di qualche pezzo del movimento del presidente Musumeci. La lista Condorelli al suo interno ha, infatti, esponenti del partito democratico, il quale non è presente con il proprio simbolo a questa competizione elettorale. Già alle elezioni amministrative del 2017 a Paternò il simbolo del Partito Democratico non c’era, ma era presente con una civica. Tutto ciò sta a dimostrare l’impossibilità o l’incapacità dei vertici locali del partito di Enrico Letta di mettere in piedi una propria lista. Si vocifera, tra i dem, l’assenza di alcuni consiglieri uscenti. Dentro la “Lista Condorelli” ci sono anche soggetti vicini alla Democrazia Cristiana e a Diventerà Bellissima, quest’ultimo partito sostiene ufficialmente Alfio Virgolini. Nella lista “Insieme per Paternò” ci sono elementi del Movimento 5 stelle (tra essi le due consigliere comunali uscenti Martina Ardizzone e Claudia Flammia nonché l’ex candidato sindaco pentastellato nel 2017 Salvo La Delfa). E ancora persone legate ai Verdi. Assenti, come dicevamo, i simboli del Movimento 5 stelle e dei Verdi. La terza lista “Maria Grazia Pannitteri sindaco” racchiude diversi esponenti della società civile.
Il candidato sindaco Alfio Virgolini raccoglie attorno a se gran parte (ma non tutti) dei partiti e movimenti di centro destra.
Sei le liste a suo sostegno: Fratelli d’Italia, Diventerà Bellissima, Alleanza per Paternò (il movimento politico che fa capo all’ex assessore Vito Rau), Virgolini Sindaco; “Azzurri” chiaro il riferimento a Forza Italia visto che il partito a Paternò non è riuscito a compattarsi attorno ad un solo candidato, “Lista Rapisarda” che fa capo al consigliere comunale uscente Ionella Rapisarda