Il Catania calcio ad un passo dal definitivo fallimento.
Esce di scena l’imprenditore laziale Benedetto Mancini, che aveva partecipato alla base d’asta fallimentare per rilevare il ramo d’azienda legato alla parte sportiva del club rossazzurro.
Lo ha comunicato ieri il presidente del tribunale di Catania Francesco Mannino in una nota:
«In data odierna i curatori fallimentari hanno comunicato ad Fc Catania 1946 (la società fondata da Mancini per rilevare il club rossazzurro, ndr) la decadenza per inadempimento di pagamento integrale del corrispettivo».
Nei giorni corsi Mancini nei giorni scorsi aveva inizialmente versato la `caparra´ di 125 mila euro e poi un assegno circolare di 200 mila euro:
cifre che messe assieme non coprivano l’intera base d’asta di 500 mila euro. Il tribunale oggi va oltre il fallimento della trattativa di assegnazione del ramo sportivo del Catania calcio in sede fallimentare. I commissari nominati dal tribunale oggi (ieri ndr) hanno chiesto aiuto alla Figc e alla Lega Pro.
Si legge ancora nel comunicato del tribunale:
«Con distinta pec i curatori fallimentari hanno provveduto a darne comunicazione alla Figc e alla Lega Pro richiedendo, ove possibile, un intervento o contributo di carattere economico finaziario straordinario da parte della Lega Pro, in misura tale da consentire di coniugare l’interesse alla regolare prosecuzione del campionato in corso con gli interessi della procedura fallimentare». In sostanza il tribunale chiede un contributo economico alla Lega Pro per evitare l’estromissione del Calcio Catania dalla competizione del campionato di Lega Pro, per evitare che venga falsato il prosieguo del campionato.
Le scorse settimane il tribunale aveva prorogato sino al 19 aprile l’esercizio provvisorio del club catanese. Per la fine del campionato al Catania restano da disputare quattro gare: quella con il latina domenica e poi il recupero con il Taranto, la trasferta con il Palermo e l’ultima in casa con il Messina.