Anche Pilato, duemila anni fa, si chiedeva “cos’è la verità?”.
Era disposto, a suo dire, a perdere tutto per ricevere la risposta. E chi avrebbe dovuto rispondere? Colui che si era proclamato, Egli stesso, la Verità. Un dialogo destinato, come sappiamo, a non essere fruttuoso per il povero Pilato. Tanto che anche Gesù, ad un certo punto, lascia perdere. Siamo troppo spesso abituati a difendere il nostro punto di vista, immobili, convinti che solo a partire dal nostro sguardo sia possibile intravedere la verità. Non abbiamo, invece, un’opinione che, al contrario, consente il dubbio, ci mette in movimento, ci consente uno sguardo più ampio in grado di guardare anche con gli occhi dell’altro.
Un’opinione sì, come l’ebbero i primi filosofi della doxa, come ci insegna anche la Scienza:
senza i dubbi non esiste progresso. Solo così potremo sapere cosa è la Verità, senza impigliarci nel pregiudizio di sapere esattamente come stanno le cose. Alcuni giovani albanesi, qualche tempo fa, hanno girato un cortometraggio di soli 4 minuti, pare l’abbiano realizzato in mezz’ora: ebbene, ne è venuto fuori un capolavoro da premio Oscar (si trova facilmente su YouTube). Racconta di un bambino che ogni giorno arriva a scuola in ritardo e che puntualmente viene brutalmente punito, con una vigorosa bacchettata in mano, dal maestro il quale, sicuro di conoscere la verità dall’alto della propria esperienza, considera il giovane studente un fannullone.
Capita, però, che casualmente il maestro incontri di prima mattina prima di recarsi a scuola il bambino che, con grande devozione accompagna, spingendolo con le sue piccole mani, un altro bambino in carrozzina in un istituto specializzato per poi, frettolosamente, recarsi a scuola. Il maestro ora conosce la Verità: ha visto con i suoi occhi tutto quell’Amore, crolla il suo pregiudizio, si è ribaltato il suo misero punto di vista e non appena il bambino bussa alla porta lo lascia entrare ma stavolta invece che bacchettarlo gli offre lo strumento della mortificazione per ricevere dal bambino la stessa punizione. Ma la Verità, anche se silenziosa e indifesa, non si vendica mai, continua ad amare. Il resto merita di essere visto direttamente dai vostri occhi, ma soprattutto merita di essere vissuto.