Sopralluogo questa mattina a Paternò da parte di due funzionari della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Catania che hanno visionato lo svolgimento dei lavori di restyling, attualmente in corso, che interessano la fontana di Piazza della Regione.
Un secondo sopralluogo, nell’esercizio dell’alta sorveglianza, è stato compiuto nel Castello Normanno, al centro di un altro intervento programmato dall’amministrazione.
Sui lavori della fontana, i due funzionari hanno avuto modo di confrontarsi con il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Paternò e con l’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Nino Naso.
Non è chiaro quale sia stato l’esito del sopralluogo, al termine del quale le parti hanno stilato un verbale. I lavori di restyling sono iniziati da 4 giorni, subito dopo che la Soprintendenza ha dato l’autorizzazione per la ripresa degli interventi i lavori, dopo un primo stop. Nelle ultime 48 ore è entrato in azione un mini escavatore che sta abbattendo i bordi della vasca.
Il progetto prevedeva la riconfigurazione della fontana con demolizione e ricolmatura della vasca e abbattimento barriere architettoniche e la valorizzazione dei pannelli a mosaico e del gruppo scultore in bronzo.
L’autorizzazione, però, è soggetta a delle prescrizioni a cui il Comune si è dovuto attenere:
mantenimento “delle basi delle stesse opere, senza alterandone la loro consistenza fisica nonché la loro posizione atteso che questi ne fanno scaturire l’unitarietà formale delle opere d’arte”; inoltre la soprintendenza ha specificato che deve esserci “una implementazione sostanziale dei getti d’acqua, una loro presenza in modo omogeneo in tutta l’area in cui gravitano le opere d’arte”.
In sostanza, la Soprintendenza ha voluto salvaguardare l’opera nella sua interezza apportando alcuni accorgimenti.
La storica dell’arte della Soprintendenza Roberta Carchiolo, che ha effettuato nelle scorse settimane un sopralluogo, ha definito “la fontana di Piazza della Regione” un’opera d’arte contemporanea.
La storica ha precisato che “l’opera potrà essere certamente riqualificata utilizzando sistemi idraulici che consentano una migliore e semplice manutenzione, restaurando le singole opere, eliminando le ossidazioni provocate dall’acqua stessa ridirezionando i getti d’acqua in modo tale che non colpiscano direttamente le opere”.
