La storia tra la Juventus e Paulo Dybala finisce nel secondo giorno di primavera dopo sette anni, 113 reti, qualche incomprensione e tanti problemi fisici – soprattutto nell’ultimo biennio – che hanno trasformato l’uomo al centro del progetto tecnico bianconero in una pedina inizialmente di scambio sul mercato, poi del tutto sacrificabile
Addirittura a parametro zero. Un epilogo scontato all’interno di un rapporto che si è incrinato pesantemente negli ultimi mesi.
L’ultima tappa, vissuta a ora di pranzo negli uffici della Continassa, ha sancito lo strappo definitivo. L’offerta, al ribasso, presentata dai vertici della Vecchia Signora non è stata presa in considerazione dall’entourage della Joya, che a ottobre aveva in mano una proposta attorno ai 9-10 milioni di euro, bonus compresi. Jorge Antun è uscito dal centro sportivo dopo un vertice di un paio d’ore in cui ognuno è rimasto sulle proprie posizioni. A questo punto non più conciliabili. La fumata bianca raggiunta in autunno si è tramutata in nera all’alba della primavera.
Ed è stata confermata in serata dall’ad Maurizio Arrivabene. «Abbiamo avuto un approccio molto sincero, con gli acquisti fatti a gennaio con l’ingresso di Vlahovic la posizione di Paulo non lo poneva più al centro del progetto, ragion per cui si è preferito prendere questo tipo di decisione», ha spiegato il dirigente a margine di un evento benefico a Milano, chiarendo come abbiano inciso nella scelta altre considerazioni, legate «alle presenze, alla lunghezza del contratto e di carattere economico».
Valutazioni che hanno portato la Juve a un clamoroso dietrofront che comporta la perdita a zero del proprio numero dieci nonché uno degli uomini squadra. Per blindare il 28enne di Laguna Larga, che chiede un contratto quinquennale, i bianconeri avrebbero dovuto di fatto `ricomprare´ l’attaccante, che negli ultimi due anni si è fatto notare più per il tempo in infermeria che per quello in campo. In rete il tifo si è spaccato, tra i romantici a cui non è andato giù il divorzio con la Joya, arrivato dal 2015 tra mille speranze che non è riuscito del tutto a mantenere, e chi sostiene la decisione della società di non investire cifre da top player per rinnovare il contratto di un centravanti che di fatto nelle ultime stagioni non lo è stato. «Incredibile», è l’unico commento ufficiale emerso in casa Dybala da parte di Gustavo, fratello di Paulo.
Quel che è certo è che per `U Picciriddu´ adesso si scatenerà un’asta selvaggia a giugno. Atletico Madrid, diversi club di Premier League e soprattutto l’Inter sono alla finestra, con Beppe Marotta pronto a fare un altro sgarbo alla sua ex squadra. «I giocatori vanno e vengono, le società rimangono – ha raccontato a LaPresse Marco Tadelli – Dispiace perché secondo me Dybala è un ottimo giocatore anche se non ha avuto una annata felice. Forse si poteva risolvere prima la questione, senza arrivare a confronti un pochino più pesanti. L’ipotesi Inter? Io ci sono passato, quando non hai più un accordo nella società in cui sei le altre ti vengono a cercare. E’ la normalità in questo momento. Se dovesse andarci farei i complimenti a Marotta per averlo preso». A un derby d’Italia determinante per la corsa scudetto mancano due settimane, ma sul mercato Juve-Inter è già iniziata.