ll Tribunale di Catania ha rigettato il ricorso presentato dai legali del sindaco di Catania Salvo Pogliese contro la Prefettura e il ministero dell’Interno:
Al centro del procedimento l’applicazione della sospensione e, in particolare, se si potesse interrompere o meno il conteggio della durata dei 18 mesi, essendo un provvedimento cautelare.
Per i legali di Pogliese no, proprio perché, hanno sostenuto nel ricorso, è un provvedimento cautelare con un inizio e una fine, per la Prefettura di Catania invece la durata può essere “congelata” e poi ripartire dall’interruzione.
Quest’ultima tesi è stata condivisa dalla Procura di Catania in sede di udienza davanti al Tribunale civile. Un’udienza sull’ipotesi se la comunicazione del Prefetto è da considerare un atto amministrativo è prevista per il 10 aprile. Pogliese è stato condannato il 23 luglio 2020 dal Tribunale di Palermo per peculato a 4 anni e 3 mesi di reclusione nel processo su rimborsi all’Ars come vicepresidente del gruppo del Pdl.
Il processo d’appello avrà inizio il prossimo 9 giugno . Pogliese era stato sospeso dalla Prefettura etnea all’indomani della sentenza, ma era tornato in carica il 5 dicembre del 2020 dopo un ricorso dei suoi legali al Tribunale civile. Il 24 gennaio la prefettura ha fatto notificare il provvedimento di ripristino della sospensione, dopo che la Corte Costituzionale aveva dichiarato “non fondate le questioni di legittimità” che era state sollevate dal Tribunale civile di Catania sull’applicazione della legge Severino. L’intervento della Consulta era stato sollecitato al giudice civile dalla difesa di Salvo Pogliese.