«Abbiamo messo in campo, nel giro qualche ora, una piattaforma informatica e in poco più di quattro giorni abbiamo oltre 700 disponibilità di accoglienza formale ed informale, ovvero tra strutture riconosciute come attività di prima accoglienza e quelle private come residence, case private e strutture alberghiere».
Lo afferma l’assessore regionale alla Famiglia in Sicilia, Antonio Scavone, intervistato dall’AdnKronos sul piano accoglienza dei profughi ucraini in merito alla guerra in atto per mano russa.
«Questo – aggiunge Scavone – prevede anche una serie di servizi come l’assistenza giuridica e linguistica. Un modello di accoglienza che stiano cercando di centralizzare per poi ‘calarlo’ sui territori attraverso le prefetture e i Comuni che poi saranno gli attuatori di queste misure».
«Su 700 disponibilità in poco più di quattro giorni – ribadisce ancora Scavone – ci sono 2.500 posti teorici, poiché la disponibilità va verificata. Questo significa che il nostro tentativo di mettere ordine alla macchina della generosità sta funzionando».
Scavone evidenzia inoltre come «lo snodo fondamentale è che abbiamo aperto in ogni capoluogo di provincia un centro multi funzionale, che avevamo pensato per gli immigrati che abbiamo ‘conosciuto’, ma che ora stiamo rafforzando con mediatori linguistici e con profili di assistenza psicologica, che faranno da collegamento e da smistamento con le prefetture, le questure, i tribunali compresi quelli dei minori».
