Catania Calcio, Mancini ha il via libera dal Tribunale: “Nessuno dietro di me. Sono amico di Lotito e non conosco Tacopina”

Catania Calcio, Mancini ha il via libera dal Tribunale: “Nessuno dietro di me. Sono amico di Lotito e non conosco Tacopina”

«Voglio creare qualcosa che duri nel tempo, voglio mettere radici».

Sono le prime parole del manager romano Benedetto Mancini, neo presidente del Catania Calcio, dopo il via libera del Tribunale che in tarda mattinata ha completato le valutazioni di competenza e ratificato il passaggio della società nelle su mani. È stato l’unico a prendere parte alla terza asta con una disponibilità di 510 mila euro, appena sopra la richiesta del tribunale, aprendo la strada a Fc Catania 1946.

«Sono stato a Torre del Grifo – ha spiegato l’imprenditore – per parlare con i professionisti che secondo quanto previsto dal bando rimarranno con noi. Quando sarà il momento, faremo degli innesti. Perinetti? È un nome che vi confermo, un professionista che è garanzia di serietà del progetto. Con lui vogliamo costruire qualcosa di vincente. Ho detto a Pellegrino che se pensa di dare le dimissioni sappia che le respingo. Altri nomi nuovi? Persone di mia fiducia come Fabrizio De Micheli, che mi segue ovunque, Dario Perugia, che sarà responsabile dello staff medico, e Riccardo Fabbro, che sarà il club manager».

Mancini ha affrontato la questione del centro sportivo di Torre del Grifo:

«È un centro importante. Non penso che andremo ad allenarci da un’altra parte. Discuteremo con la curatela il modo per avere l’uso delle strutture, anche se ci saranno dei costi da sostenere. La mia operazione non è stata fatta per rilevare Torre del Grifo. Certo, è un’astronave, lo vedi e pensi all’Ajax o al Manchester. Parleremo in un secondo momento di cosa fare. L’obiettivo primario è presentarsi in Figc con le carte in regola per trasferire a fine stagione il titolo sportivo dalla vecchia alla nuova società. È un cammino a tappe già definite».

Sul suo interesse per Catania Mancini ha detto:

«Non c’è nessuno dietro di me. Sono solo, anche se nessuno mi impedisce di avere rapporti personali con chi voglio. Non ci sono americani e non conosco Tacopina. Sono amico di Lotito, ma con lui non ho mai parlato di Calcio Catania. Il fallimento del Latina? Nello stesso procedimento risulto indagato e parte lesa. Sono sereno, ho trovato una società con 54 euro sul conto. A Rieti ho cominciato una trattativa in cui mi parlavano di 400 mila euro di debiti e poi è spuntato un bilancio provvisorio con oltre un milione di debiti». Poi ha concluso: «Giro il mondo per portare avanti i miei progetti finanziari. Ho anche centri termali in Bulgaria e progetti analoghi a Budapest. Tutti i miei affari sono regolari e tassati. Per me parla quello che ho fatto. Ho sempre rispettato la parola data».

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