Il piano di Draghi per fermare i rincari: taglio del 10% del prezzo della benzina e bollette a rate

Il piano di Draghi per fermare i rincari: taglio del 10% del prezzo della benzina e bollette a rate

Il governo è al lavoro per tagliare i prezzi di benzina e diesel arrivati alle stelle.

Mentre pescherecci e autotrasportatori si fermano e si diffondono i timori per la tenuta dell’approvvigionamento alimentare, Mario Draghi studia le contromosse: uno o più decreti, da approvare in settimana, se tutto va come previsto nel Consiglio dei ministri di giovedì.

L’obiettivo è intervenire ancora una volta a sostegno di famiglie e imprese, calmierando e rateizzando le bollette. Nessuno scostamento di bilancio, però. Almeno per il momento. Il governo valuta la possibilità di utilizzare l’extra gettito Iva sui carburanti di questi mesi e di intervenire sugli extraprofitti delle imprese di alcuni dei settori interessati, «preservando la stabilità della finanza pubblica», è la sottolineatura che filtra da palazzo Chigi.

Con queste risorse il Governo intende ridurre intanto le accise e abbattere i prezzi del carburante a livello nazionale (di circa il 10% secondo alcune stime tecniche) per poi puntare, in sede Ue, ad ottenere il via libera degli alleati per un tetto europeo ai prezzi delle importazioni di gas. La proposta è già stata sul tavolo dei 27 nel corso del vertice informale di Versailles e ora il premier promette massimo impegno per arrivare a una strategia energetica europea. Il 24 e 25 marzo si riunirà il Consiglio Ue e Italia e Francia spingono perché si arrivi a una risposta comune, come nuovi eurobond come quelli messi sul tavolo per fronteggiare il Covid. «Se vogliamo uscire da queste vicende mantenendo il livello di coesione sociale, evitando una crescita delle diseguaglianze bisogna che l’Europa sia dia più strumenti comuni e quella è una strada che si può percorrere», assicura Andrea Orlando, oggi a Bruxelles.

Intanto, però, i partiti restano in pressing e premono per misure rapide. «In settimana la Lega si aspetta che il governo, come hanno fatto altri governi europei, e penso a quello irlandese, blocchi per un periodo di tempo le accise e l’Iva su benzina, luce e gas, perché ormai i costi per famiglie, lavoratori e imprese sono insostenibili», tuona Matteo Salvini, che non esclude di fare nuovo debito ed è chiaro sui tempi: «Lo strumento lo indichi il governo: scostamento di bilancio, decreto urgente, qualcuno dice che bisogna aspettare il 31 marzo per il Documento di economia e finanza per avere l’ok di Bruxelles. Ecco, l’unica cosa che mi rifiuto di aspettare è l’ok di Bruxelles. Se qualcuno pensa di poter aspettare aprile ha sbagliato i suoi conti», avverte. Prova a giocare di sponda con l’Europa, invece, Silvio Berlusconi: «Il costo dei carburanti mette a rischio addirittura i rifornimenti alimentari: ho chiesto alla Commissione Ue di porre un limite massimo alle accise», annuncia su Facebook il Cavaliere che ha depositato a nome di FI una interrogazione alla Commissione europea per capire «se intende inserire un’aliquota massima di accisa da applicare a ogni Stato membro, quali misure intende adottare per compensare gli Stati membri più colpiti dalle mancate importazioni petrolifere dalla Russia e se intende adottare, come mi auguro, un meccanismo unico europeo di negoziazione delle principali materie prime». «Dobbiamo pensare a una rimodulazione della accise», insiste il leader M5S Giuseppe Conte ribadendo la proposta di «un meccanismo di solidarietà per trasferire risorse dai settori che hanno prodotto extraprofitti ai comparti più in difficoltà» e chiedendo di intervenire «per almeno due trimestri».

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