«Non ho nessuna intenzione di dimettermi dalla carica di coordinatore regionale di Forza Italia».
Lo ha detto Gianfranco Micciché, secondo quanto apprende l’ANSA da ambienti vicini al presidente dell’Ars.
Una secca smentita ad alcune `voci´, riprese da organi di stampa, secondo cui il leader siciliano di Fi avrebbe espresso l’intenzione di lasciare l’incarico dopo le regionali, in seguito alla spaccatura all’interno del partito e agli attacchi da parte di alcuni esponenti azzurri come l’assessore Marco Falcone che ha definito «ondivaga» la gestione di Miccichè sollecitando una riorganizzazione del partito.
Le divisioni all’interno di Forza Italia sarebbero state innescate dalla riunione svoltasi sabato sera all’Ars, in collegamento telefonico anche con Silvio Berlusconi e alla presenza della senatrice Licia Ronzulli, venuta a Palermo per fare il punto sulle prossime elezioni comunali e regionali.
All’incontro non hanno partecipato alcuni esponenti del partito come gli assessori regionali Marco Falcone, Gaetano Armao e Marco Zambuto. Nel corso della riunione è stata decisa la candidatura di Francesco Cascio, esponente di Fi, a sindaco di Palermo. Secondo l’ala che contesta Miccichè sarebbe stata avanzata dall’ex presidente del Senato Renato Schifani, anche lui critico con Miccichè. Il segretario cittadino del partito Andrea Mineo afferma invece in una nota che è stato proprio Miccichè a proporre alla Ronzulli la candidatura di Cascio.