Riceviamo dal giornalista Andrea Di Bella, portavoce del sindaco di Paternò, un intervento sul dibattito aperto dal fondo di domenica “Quello che i candidati non dicono” di Francesco Finocchiaro, cui ha fatto seguito un contributo di Paolo Di Caro di Muoviti Paternò.
Dalle dichiarazioni di quest’ultimo, Di Bella prende le mosse:
Ho letto con sincero interesse sulle colonne del Corriere Etneo la riflessione sull’attualità politica paternese firmata dal fraterno amico Paolo Di Caro. Una riflessione che si interseca con questo breve scorcio che ci separa dall’inizio vero e proprio di questa ormai imminente campagna elettorale. Al di là di tutto, ho trovato la riflessione di Paolo ricca di spunti interessanti. Anzitutto ciò che viene detto sulla “storia politica” maturata, che definirebbe “un preciso campo di appartenenza”. Dato che parliamo di politica, e spero nella sua forma più alta, di quale “campo di appartenenza” può parlare l’amico Paolo – e lo dico senza polemica alcuna, ed anzi con sincero affetto – dopo avere testato almeno due o tre candidati a sindaco prima di giungere a quello proposto principalmente da un deputato regionale di Fratelli d’Italia, e dopo avere stretto un’alleanza politica ma soprattutto elettorale con il movimento Alleanza per Paternò, costituito e formato interamente da donne e uomini che hanno contribuito e fortemente all’elezione del sindaco Nino Naso nel 2017? Di Caro, nello scrivere il suo punto di vista, parla di “Noi di Alleanza per Paternò”, sentendosi evidentemente già parte di una ben precisa famiglia politica, dopo aver militato dapprima in Forza Italia, poi nel Popolo della Libertà, poi nel Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, poi ancora in Forza Italia, poi (forse) nel Pd e adesso in una compagine civica, venuta meno la possibilità di poter mettere insieme un raggruppamento autonomo quale poteva essere Muoviti Paternò: mi si perdonerà se forse ho dimenticato qualche passaggio per strada.
Ho letto poi di soluzioni proposte: proposte evidentemente all’amministrazione comunale. Domanda: quali proposte? Dalle parti dell’opposizione in questi cinque anni non solo non sono mai giunte proposte serie e per questo meritevoli di attenzione e riguardo, ma vi è stato un continuo e talvolta volgare tentativo di delegittimazione istituzionale prima (ricordo che chi oggi siede accanto a te, Paolo, firmò una mozione di sfiducia al sindaco in piena pandemia), e politica poi, fuori dal Palazzo. Nessuna proposta, solo attacchi: talvolta personali, talvolta come detto anche volgari, al sindaco e a chi lo ha collaborato e collabora anche oggi.
Ho letto di Bilancio, a cui è stata associata la parola “contraddizioni”. Niente di più falso. Sul Bilancio, per i più accorti e per chi ha ragionato fin dal primo momento in buonafede, la cosa è stata chiara fin dall’inizio e l’opposizione, anziché mistificare la realtà chiamando “debito” un comunissimo “disavanzo” – ovviamente accollando il presunto debito maturato solo all’Amministrazione Naso colpevole (a detta della stessa opposizione) di aver creato un buco enorme tale da avere quasi portato la città al dissesto economico-finanziario, avrebbe non solo potuto ma avrebbe dovuto dare una mano a chi ha governato la città in questi cinque anni, proponendo possibili soluzioni concrete, dando una mano ad approvare ed in tempi celeri l’ormai famoso piano di riequilibrio finanziario, che non è una parolaccia ma il modo più oculato e rispettoso dei conti per risanarli e ammortizzare il disavanzo accumulato – nel caso di Paternò – in oltre vent’anni di amministrazioni in altrettanti vent’anni, poco alla volta. Questo è quello che si fa e si è fatto in moltissime città siciliane e italiane.
Tralascio tutto ciò che è stato scritto sulle altre macro-questioni che sono state soltanto sfiorate: nessun argomento valido e meritevole è stato portato all’attenzione, e anzi viene di proposito cancellato con un colpo di mano un periodo iniziato ormai oltre due anni fa e che perdura ancora oggi, vale a dire l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19 che ha messo in ginocchio l’Italia e il mondo. Purtuttavia questa Amministrazione, ma questo non viene scritto da nessuno degli oppositori di chi ancora governa la città, è riuscita in tempi record e grazie ad un continuo ed incessante lavoro del sindaco e del centro Operativo Comunale di Protezione Civile, a mettere in piedi l’unico Centro Vaccinale Comunale anti-Covid di Sicilia presso il Centro diurno per anziani “Un nonno per amico”, divenuto grazie ai medici di base che hanno aderito all’appello dell’amministrazione, al personale comunale, alle tante associazioni di pubblico intervento, un fiore all’occhiello in un mare di retorica. Oltre a questo, nonostante il numero importante di positivi al virus durante tutto il perdurare della pandemia nella città, Paternò è riuscita a sottrarsi alla zona rossa, anche grazie alle politiche restrittive adottate dall’amministrazione e a dei brevi periodi di sospensione delle lezioni in presenza da parte delle scuole, che una volta chiuse all’ingresso di migliaia di studenti ha calmierato l’aumento altrimenti esponenziale del numero di contagiati non solo tra gli studenti ma anche tra i loro familiari ed il personale docente.
Infine, ma non per ordine di importanza, la questione più strettamente politica. Leggo: “Le tre proposte sono e saranno differenti”, e si parla anche di chi – da questa parte della barricata – starebbe coltivando “conflitti d’interesse”. Se è vero che chi ha scritto queste frasi ha sempre preso posizione, lo faccia fino in fondo. Quale conflitto d’interesse si starebbe perseguendo? Ma soprattutto, chi? Dunque, le proposte politiche. In cosa sarebbero differenti le proposte differenti degli avversari di questa amministrazione? Al momento, tolta qualche diretta sui social, non è chiara nemmeno quale sia la composizione né dell’una né dell’altra proposta alternativa al candidato Nino Naso. Figuriamoci i programmi: non è ancora stato reso pubblico nemmeno un punto, un’idea per la città, nulla. E se al sindaco uscente è senza dubbio consentito di basare la sua proposta politica su ciò che è stato fatto – piaccia o non piaccia – in questi cinque anni per la città, mi si conceda di dire che agli avversari tocca un compito diverso, cioè quello non solo di spiegare punto per punto ciò che non andava fatto e perché, ma anche quali sarebbero state e quali sono ancora oggi le possibili soluzioni alternative. E se il buongiorno si vede dal mattino, mi si consenta di dubitare sull’audacia di tali proposte che non vedranno probabilmente mai la luce, preferendogli uno scadente tatticismo elettorale: un gioco del più e del meno anche un po’ infantile, fine a se stesso, che di solito non porta bene. A nessuno.
Andrea Di Bella
scusami, perchè non ti trovi un lavoro adeguato alla tua professione? grazie
Comunque al di là delle chiacchere di questo signore portavoce del sindaco Naso rimane il fatto che le amministrazioni Mangano e successiva Naso hanno portato Paternò allo sfascio totale irreversibile.
concordo in pieno ,purtroppo,tutti constatiamo che siamo nelle mani di nessuno, gente priva di cultura di competenze di professionalità di lavoro sono solo alla ricerca di obolo mensile per tirar a campare, basta vedere la formazione dell’attuale giunta, nani solo nani, per rendersi conto che non abbiamo luce, buio solo tanto buio.