Ucraina, la Pace ha una voce sola: il biancavillese Marcellino promuove concerto di una cantante ucraina e una russa al Pantheon di Roma

Ucraina, la Pace ha una voce sola: il biancavillese Marcellino promuove concerto di una cantante ucraina e una russa al Pantheon di Roma

«Sofiia e Anna, una ucraina e l’altra russa: due Paesi separati dalla guerra, due persone unite dalla musica e dalla speranza».

Ucraina, la Pace ha una voce sola: il biancavillese Marcellino promuove concerto di una cantante ucraina e una russa al Pantheon di RomaIl Conservatorio Santa Cecilia di Roma presenta così le due studentesse di canto che domani alle 18 saranno protagoniste al Pantheon con trenta loro colleghi italiani e di altre nazionalità del Concerto per la Pace in Ucraina voluto dal Sottosegretario al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni. Le due giovani soprano esprimono in maniera lampante l’ obiettivo dell’ evento, «la musica come e veicolo di pace e di dialogo» nei giorni in cui a parlare sono invece le armi. L’Orchestra d’archi del Conservatorio, diretta dal maestro Michelangelo Galeati, eseguirà brani pensati espressamente come «una accorata esortazione alla pace». In apertura è in programma il simbolico duetto iniziale dallo Stabat Mater di Pergolesi, dedicato a tutte le Madri, e in chiusura l’Ave Verum Corpus di Mozart, dedicato a tutti i Figli, nella versione per due soprano, appunto le giovani studentesse delle nazioni in guerra.

«Il Conservatorio Santa Cecilia di Roma – dicono in una nota il direttore Roberto Giuliani e il presidente Antonio Marcellino – è considerato una piccola ONU della musica: accoglie oltre 1.300 studenti provenienti da 43 Nazioni che si incontrano e si confrontano all’insegna dell’eccellenza dell’arte musicale. Provenienze religiose, culturali, sociali diverse convivono in un crogiolo formativo che ne favorisce la fusione in un unico linguaggio, in un unico progetto, caratterizzato anche dal rispetto interpersonale.

Fare musica è prestare attenzione a chi suona accanto a te in orchestra, a come respira chi canta con te in un coro o in un duetto, è imparare ad ascoltare persino il silenzio dell’altro». Il concerto promosso al Pantheon, tempio patrimonio dell’Umanità dove riposano tra gli altri Arcangelo Corelli e Raffaello Sanzio, vedrà impegnati anche ragazzi provenienti da Argentina, Bielorussia, Cile, Panama, Spagna, Stati Uniti, Turchia e Venezuela. A questa varietà di culture e sensibilità – è stato spiegato – è ispirata la scelta dei brani che include anche l’Adagio op. 11, composto a Roma dell’americano Samuel Barber, figlio di ebrei ucraini emigrati, portato in tourne’e da Arturo Toscanini in tutto il mondo; il Cantus in memoriam del compositore estone Arvo Paert; l’Intermezzo da Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni; A new beginning composto da Benedetto Oliva, un giovane talento dell’orchestra; l’Holberg suite del norvegese Edward Grieg; l’elegia Crisantemi di Giacomo Puccini; per finire con un ponte tra passato e presente nella rivisitazione di Max Richter Summer III, dall’Estate di Antonio Vivaldi.

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