Tentazione: immaginare una scuola migliore o fregarsene di tutto

Tentazione: immaginare una scuola migliore o fregarsene di tutto

Non so a voi, ma a me, ogni tanto, viene la pericolosa tentazione di fregarmene di tutto e di tutti: cercare sempre di spiegare e di convincere dirigenti, colleghi e (perché no?) alunni, che una scuola migliore sia possibile, stanca e anche tanto.

E allora ti viene la tentazione di stare zitto, magari anche durante uno scrutinio in cui per valutare gli alunni si usa il metodo della “valutazione da supermercato”: si passano allo scanner i vari voti del quadrimestre per poi fare la somma e dunque la media. Ecco trovato il voto finale e guai arrotondare 7.2 ad otto, non sia mai è “ovvio” che viene 7, può diventare 8 solo se supera il 7,5 ,questione di numeri e la matematica, si sa, non è un’opinione.

Peccato però che parliamo di persone, di cui spesso non ricordiamo il nome, dato che li chiamiamo solo per cognome, e non di numeri. Ma ricordo male io o, durante gli infiniti corsi di didattica, ci hanno spiegato che valutare è un concetto ampio che comprende tutta la relazione educativa con i ragazzi? E che la verifica (non chiamatela interrogazione, termine più appropriato a un distretto di polizia) è solo un momento della valutazione? Sbaglio o quei gran professoroni universitari ci dicevano che si può valutare sempre, anche a prescindere dal numero delle verifiche? Provate però a dire tutto questo a qualche dirigente, vedrete come vi farà saltare dalla sedia: ” i numeri, ci vogliono i numeri…altrimenti siamo attaccabili!”.

Ma siamo a scuola o in guerra? “Attaccabili” da chi? Da un fantomatico tribunale a cui genitori inferociti si rivolgono per avere “giustizia”. Come se fosse “giusto” considerare i loro figli solo numeri e, ovviamente, solo numeri uno. Per fortuna certe tentazioni arrivano solo in sogno e, svegliandomi dal torpore notturno, rivedo negli occhi speranzosi e affamati dei miei giovani compagni di viaggio la conferma che certe follie possono diventare realtà: una scuola che abbandoni definitivamente nostalgiche metodologie a favore della relazione, del patto, dell’alleanza, della condivisione del sapere all’interno della continua narrazione di sé. Un’altra scuola è immaginabile basta volerlo davvero, ne avremo tutti grande beneficio. Torno a dormire: ho da sognare ancora.

Riguardo l'autore Mirko Trovato

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