Troppo alcol fa male anche a denti e gengive: la ‘lezione ‘ del docente universitario di Catania

Troppo alcol fa male anche a denti e gengive: la ‘lezione ‘ del docente universitario di Catania

Chi consuma troppo alcol, soprattutto se inizia a farlo da giovane e ha una predisposizione familiare alla parodontite, ha un maggior rischio di andare incontro a problemi della bocca, come infiammazione cronica delle gengive e caduta precoce dei denti.

Se un bicchiere di vino al giorno non è dannoso, quando le dosi iniziano a esser maggiori e prolungate nel tempo, l’alcol riduce, infatti, la funzionalità delle cellule del sistema immunitario e ne diminuisce la capacità di far fronte ai batteri responsabili dell’infiammazione gengivale. A spiegare un aspetto negativo, ma poco noto, del bere troppo è Guerino Paolantoni, esperto della Società italiana di parodontologia e implantologia (Sidp) e docente di parodontologia all’Università di Catania.

«Innanzitutto – precisa – è bene chiarire che il fatto stesso di bere non basta, di per sé, a sviluppare la malattia, ma la favorisce laddove ci sia una predisposizione genetica, ovvero una suscettibilità familiare». La relazione tra alcol e gengive è ormai supportata da diverse ricerche scientifiche ma è stata meno indagata rispetto ad altri fattori di rischio, come il fumo di sigaretta o la presenza di malattie come il diabete. Una revisione sistematica della letteratura del 2016 pubblicata sul Journal of Clinical Periodontology, condotta su un totale di circa 90.000 pazienti, ha evidenziato che il rischio di parodontite aumenta di 0,4% per ciascun grammo al giorno di incremento di alcol. Mentre secondo un altro studio pubblicato sul Journal of Dental Research (2003), bere alcol è associato a aumento tra il 18% e il 27% del rischio di parodontite negli uomini rispetto a chi non ne assume affatto o solo sporadicamente. E chi più beve ha maggior rischio. Di contro, ridurre l’assunzione ha un impatto positivo sulla salute orale.

Il motivo è presto detto. «La risposta infiammatoria risulta alterata dal cattivo funzionamento dei mediatori dell’infiammazione e dalle cellule deputate alla difesa dell’organismo, il cui funzionamento viene influenzato dal consumo di alcol. Se loro non funzionano, i batteri penetrano duplicandosi più facilmente nei tessuti, inclusi quelli gengivali, provocando un’infiammazione cronica», prosegue l’esperto. A questo si aggiunge il fatto che l’alcol spesso viene associato a stili di vita scorretti come quello del fumo di sigaretta, e anche quest’ultimo, già di per sé, peggiora la condizione delle gengive. «L’alcol – aggiunge – non innesca il processo che porta la malattia parodontale, come invece può fare il mancato controllo della placca o un’alterata risposta infiammatoria di tipo genetico. Ma è un fattore di rischio aggiuntivo, come diabete, fumo vita sedentaria.

Pertanto, chi sa di avere familiarità con la parodontite, ovvero un genitore che ha avuto una perdita di numerosi denti e frequente sanguinamento delle gengive, dovrebbe stare più in guardia e porre un’elevata attenzione all’igiene orale, in modo da evitare o ritardare il manifestarsi degli stessi problemi». Prima si pensava che con l’età si fosse destinati alla perdita dei denti, invece non è così: se curati adeguatamente, possono esser preservati. Per questo, conclude Paolantoni, «il dentista ha un doppio ruolo: quello di curare la salute orale e quello di dare i giusti consigli per contribuire a presevare la salute di tutto l’organismo, visto che le due, come dimostrano ormai moltissimi studi scientifici, sono in strettissima relazione».

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