L’avvocato Maria Grazia Pannitteri è il candidato sindaco della coalizione civica che vede ai nastri di partenza i rappresentanti del cosiddetto campo progressista.
La scelta definitiva sul nome della Pannitteri, professionista assai apprezzata in tutto il territorio, è stata decisa ieri. Ancora da fissare la data della presentazione ufficiale.
Ricco il parterre di sostenitori:
Filippo Condorelli, Guido Condorelli, Salvo Torrisi, Salvatore Leonardi (segretario del Pd di Paternò), Filippo Sambataro (presidente del Consiglio comunale), Barbara Conigliello, Mauro Mangano, Graziella Ligresti, Turi Maurici, Andrea Castelli, Michele Milazzo, Ezio Messina, Salvo La Delfa (M5S), Martina Ardizzone (M5S), Salvo Asero (Il popolo della famiglia).
“La città – scrive in una nota l’avv. Maria Grazia Pannitteri – è stanca di copie e controcopie di politici, o presunti tali, che non rispecchiano i veri bisogni di Paternò ma che sono frutto di meri giochi di potere. Una parte di questa città, donne e uomini al di fuori delle fazioni e della logica dei supporter, in gran parte attivi nei movimenti e nelle associazioni che ogni giorno si confrontano sul campo con mille difficoltà mi hanno chiesto come cittadina, donna, professionista e mamma, di scendere in campo a rappresentarli. Mi chiedono di essere la loro voce, di correre per loro per governare la città, per diventare il sindaco di tutti.
“Mi chiedono quale professionista che nella vita ascolta i tanti problemi della gente di farmi portavoce, di difenderli e costruire insieme a tutti le basi per una nuova stagione politica, in cui rappresentanti e rappresentati siano un unico corpo. Accolgo questo invito e questa scelta nasce da un bisogno specifico: non riesco più a voltarmi dall’altra parte. Vedo la mia città, ogni giorno di più, sprofondare in un abisso di degrado e approssimazione, misto a rassegnazione: sono certa che questo non sia l’unico futuro possibile per il nostro paese.
Credo nella possibilità di una città proiettata nel terzo millennio, sostenibile e integrata con il resto del territorio.
Credo in una città che sappia difendere e valorizzare le proprie risorse, umane e materiali, senza costringere i nostri figli ad emigrare altrove!
Credo, altresì, in una città che sappia dare voce a chi non ce l’ha: ai minori, dimenticati in questi anni di pandemia ed isolati per assenza di spazi vivibili; agli anziani sempre più ai margini della società, ai disabili senza alcuna assistenza, abbandonati tra le pieghe della burocrazia e l’indifferenza di chi ci amministra.
Faccio mio il mio il monito di Don Milani: “a che serve avere le mani pulite se le si tengono in tasca?”
Ebbene, da oggi saremo in tanti a “sporcarci” le mani per ripulire questa città!
Dopo cinque anni, il tempo dei proclami è scaduto!”