Le aveva promesso una vita da atleta da gare nazionali e un futuro dipinto di azzurro in impianti importanti.
Erano le aspettative fatte aleggiare a una ragazzina, che allora aveva meno di 14 anni, dal suo allenatore di pentathlon moderno per lusingarla e conquistarla. Invece l’ha molestata. È l’accusa contestata a un uomo che è stato arrestato dalla polizia di Catania per atti sessuali con minorenne.
L’indagato, che è anche titolare di una palestra in un paese della provincia, è stato posto ai domiciliari nella sua abitazione con il divieto di comunicare con persone estranee al proprio nucleo familiare. Nei suoi confronti agenti del commissariato Nesima del capoluogo etneo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari.
Il provvedimento era stato chiesto del pool della Procura di Catania specializzato nel contrasto ai reati che colpiscono le `fasce deboli´, coordinato dal procuratore Carmelo Zuccaro e dall’aggiunto Marisa Scavo. I fatti contestati risalgono a un periodo compreso tra il 2012 e il 2014, ma sono stati denunciati dalla vittima nel novembre del 2021, quando era già maggiorenne.
A distanza di nove anni dalle prime violenze subite e che, secondo la denuncia, sarebbero proseguite per altri due anni.
Ai magistrati ha spiegato di «avere avuto vergogna e timore» a presentare l’esposto prima, anche perché aveva bisogno di «elaborare» quanto le era accaduto e trovare «il coraggio» per parlarne e raccontarlo ad altri. Per la Procura di Catania, nella sua ricostruzione dei fatti la giovane «ha riferito di particolari e circostanze assai puntuali». «La vittima nella denuncia – sottolineano i magistrati – ha riferito con dovizia di particolari di gravissimi episodi che sarebbero stati messi in atto dall’arrestato, che abusando della sua qualità di allenatore di Pentathlon Moderno aveva compiuto sulla vittima atti sessuali ripetuti nel tempo».
Secondo l’accusa, «l’uomo avrebbe attirato la minorenne con la prospettiva di risultati a livello nazionale» e quindi «approfittato sessualmente della giovane atleta che, per timore e vergogna, non avrebbe avuto il coraggio di denunciare quanto le era accaduto».
La Procura di Catania, nell’autorizzare la divulgazione della notizia dell’arresto dell’indagato, sottolinea che esistono «gravi indizi di colpevolezza» nei suoi confronti, ma che l’inchiesta è, al momento, in una fase del procedimento in cui non è ancora instaurato il contradittorio delle parti.