Sarà una settimana calda, quella appena iniziata, sul fronte della vertenza Pfizer Catania.
Si comincerà nella mattinata di domani, quando alle 9.30 i locali di Confindustria catanese ospiteranno il primo degli incontri per l’esame congiunto della procedura di riduzione del personale che riguarda 130 unità dello stabilimento etneo. Una rappresentanza di lavoratori, intanto, ha già annunciato un sit-in di protesta durante la riunione che vedrà al tavolo, oltre ai delegati di Confindustria, le sigle sindacali ed i vertici locali della multinazionale. Successivamente, alle 11.30, il presidente della III Commissione dell’Assemblea regionale siciliana Attività produttive, Orazio Ragusa, ha convocato un’audizione con gli assessori regionali Mimmo Turano e Antonio Scavone, i dirigenti generali Carmelo Frititta (dipartimento regionale Attività produttive) e Gaetano Sciacca (dipartimento regionale Lavoro), e i sindacati coinvolti nella trattativa per evitare i licenziamenti.
La Regione siciliana, poi, replicherà l’incontro venerdì 18 quando nella sede della Prefettura, alla presenza del Prefetto Maria Carmela Librizzi, l’assessore Scavone farà il punto della situazione con i segretari regionali e territoriali di Ugl, Cgil, Cisl, Uil e le federazioni regionali e provinciali di categoria Ugl chimici, Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, oltre al management di Pfizer Catania. «La Ugl è in prima linea per ribadire un secco no a questa folle procedura, avviata nel nome di scelte aziendali a livello globale che fanno presagire una sempre più flebile attenzione nei confronti del sito produttivo della nostra città.
Prova ne sono, non solo le mancate conferme di 100 lavoratori precari (50 a fine febbraio e 30 ad agosto) molti dei quali hanno vissuto questa condizione anche per 8 anni senza mai essere stabilizzati, ma anche il dimezzamento delle risorse per investimenti che adesso servirà soltanto a garantire soltanto la manutenzione della struttura», dicono il segretario territoriale della Ugl Giovanni Musumeci ed il segretario provinciale della Ugl chimici Carmelo Giuffrida.
«A questo punto – concludono – crediamo poco anche alla possibilità di ricollocazione dei 130 licenziati nel sito di Ascoli Piceno (dove si produrrà la pillola anti Covid-19), essendo una operazione che tutto è ad eccezione di un vero e proprio trasferimento di risorse umane. Un’ipotesi inaccettabile!»