«Nel Movimento nessuno deve sentirsi indispensabile, nemmeno io».
Giuseppe Conte dice di aver preso in mano i 5 stelle «per costruire, non per favorire scissioni».
Ma anche che «le correnti non possono esistere, si decide la linea insieme, poi la si rispetta». Sono i principi rimarcati dal presidente del M5s, Giuseppe Conte, in un’intervista a «La Stampa» nella quale affronta i temi di attualità all’interno del movimento, dopo il difficile e contrastato passaggio della rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale.
Conte dice che le dichiarazioni di Luigi Di Maio, che hanno interrotto il percorso per la designazione di Elisabetta Belloni al Colle, lo hanno spiazzato: «quelle dichiarazioni mi hanno sorpreso, visto che Di Maio stesso ha sempre sostenuto che i nomi non vanno bruciati. Infatti io in pubblico ho sempre evitato di farli. E non mi sono mai arrivate, all’interno del Movimento e della cabina di regia, obiezioni di sorta. Anzi».
«Abbiamo tentato la strada di una donna autorevole al Colle – aggiunge il presidente del M5s – ce l’hanno sbarrata. Non è mai stata una linea irriguardosa nei confronti del presidente, un’opzione di garanzia che come Movimento abbiamo fatto crescere costantemente nelle votazioni (…) Non so cosa abbia fatto concretamente Di Maio. So solo che con i capigruppo abbiamo sempre vigilato perché quest’ opzione crescesse giorno dopo giorno e rimanesse valida sino alla fine.
«Mi dicono che nella storia del Movimento non ci siano mai stati tanti incontri e cabine di regia come in questi mesi. Questo sforzo serve a mettere a punto in maniera collegiale una linea politica che spetta a me riassumere e portare avanti». «Quando una linea passa in assemblea congiunta e viene costantemente aggiornata in cabina di regia – avverte Conte – va rispettata. Non possono esserci agende personali, doppie o triple».
«La forza del Movimento è sempre stata quella di non cedere al correntismo della vecchia politica. I nostri iscritti si possono esprimere online sui passaggi più salienti (…) Ma certo non potrò permettere che mentre prima si andava in piazza a fare battaglie civili e politiche, oggi si vada in piazza a palesare correnti. Quella mossa ha creato dolore e malumori nella nostra comunità. Anche per questo ho valutato come doverose le dimissioni di Di Maio dal comitato di garanzia».
«Lavorerò perché tutti nel Movimento possano sentirsi parte di una medesima comunità, possano condividere principi e valori, siano generosi e non si lascino distrarre dai propri destini personali. Tutti devono sentirsi importanti ma nessuno, a partire da me, deve mai sentirsi indispensabile». Infine, sulla regola della candidatura per il terzo mandato, Conte conclude che «non è ancora all’ordine del giorno, ma comunque nella decisione saranno coinvolti gli iscritti».