Dalla scuola ai colori delle Regioni, la discesa della curva dei contagi fa allentare le misure anti-Covid.
In classe le quarantene si accorciano a 5 giorni e finisce la dad per i ragazzi vaccinati o guariti; la durata del green pass dopo la terza dose diventa illimitata e, per gli immunizzati, si interrompono le limitazioni, anche in zona rossa.
«I provvedimenti vanno nella direzione di una ancora maggiore riapertura del Paese», evidenzia il premier Mario Draghi aprendo la riunione del Cdm. E sulla scuola, «che è da sempre la priorità di questo governo», sottolinea: «Veniamo incontro alle esigenze delle famiglie, che trovano il regime attuale delle quarantene troppo complicato e restrittivo». «Sulla scuola facciamo scelte forti che danno il senso della nuova fase che stiamo vivendo – gli fa eco il ministro della Salute Roberto Speranza – e lavoriamo per ridurre il più possibile la didattica a distanza».
Restrizioni meno severe per tutti, a cominciare dai piccoli e «chi è vaccinato non andrà più in dad», assicura il ministro.
Serviranno 5 casi positivi in una classe di nido o materna per attivare la quarantena di 5 giorni. Anche alla primaria, i ragazzi non vaccinati andranno in dad solo con 5 casi positivi tra i compagni, mentre quelli dotati di green pass rafforzato seguiranno le lezioni a scuola, in regime di `autosorveglianza´, indossando mascherine ffp2. Per quanto riguarda la scuola secondaria, andranno in dad solo i non vaccinati, per 5 giorni, a partire dal secondo caso di contagio.
Sul fronte green pass, la durata del certificato diventa illimitata dopo la somministrazione della dose booster e, anche nelle regioni in zona di rischio `rossa´, le limitazioni varranno solo per i non immunizzati. Per quanto riguarda i turisti, a chi arriva in Italia verrà riconosciuto lo status vaccinale del Paese di origine e, solo qualora le norme non siano identiche alle nostre, sarà chiesto un tampone supplementare. «Questo consentirà la risoluzione di alcuni problemi – chiarisce Speranza – e il rilancio del turismo».
Le nuove misure danno il senso di una fase nuova dell’epidemia:
«I dati ci dicono che siamo arrivati a un plateau – evidenzia il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – marciamo verso una situazione di normalità, anche se con cautela».
Non tutta la maggioranza è d’accordo con le nuove norme sulla scuola, e la Lega in Cdm non le vota, bollandole come «discriminatorie per i non vaccinati». Ma i dati della curva epidemiologica, che anche oggi segnano ricoveri in calo, danno forza al nuovo passo, deciso, verso il ritorno alla normalità, anche per i più piccoli e le loro famiglie.