La Sicilia ritorna scenario di cinema con il nuovo film di Roberto Andò. Il titolo provvisorio è “La Stranezza”, o “Stranizza”, le riprese inizieranno a febbraio tra Palermo, Trapani ed Erice.
Un racconto tutto siciliano con un cast d’eccezione: Toni Servillo per la prima volta insieme con Salvatore Ficarra e Valentino Picone.
I componenti del duo comico palermitano interpreteranno rispettivamente Onofrio Principato e Sebastiano Vella, due teatranti amatori che faranno la conoscenza di Luigi Pirandello, interpretato da Servillo. Nel cast anche Donatella Finocchiaro, Renato Carpentieri, Luigi Lo Cascio, Fausto Russo Alesi e Galatea Ranzi.
La sceneggiatura è firmata dallo stesso regista, in collaborazione con Ugo Chiti e Massimo Gaudioso. In una Sicilia del 1920, Luigi Pirandello, a seguito di un imprevisto durante il suo soggiorno, fa la conoscenza di Onofrio e Sebastiano, i quali sono in procinto di mettere in scena un nuovo spettacolo teatrale. La collaborazione tra Andò e il duo palermitano – «due straordinari interpreti della comicità siciliana», chiosa il regista – era già in progetto da tempo e si compie oggi in questa trama di sogno e di equivoci pirandelliani, che affonda nella terra dell’autore agrigentino, che farà da sfondo.
Per Toni Servillo, che si dichiara entusiasta di interpretare la parte complessa e affascinante di Luigi Pirandello, sarà il terzo film diretto da Roberto Andò.
L’attore partenopeo, difatti, aveva già recitato come protagonista in “Le confessioni”, film del 2016 dove interpretava Roberto Salus, e “Viva la libertà” del 2013, nel quale, uno e bino, veste i panni dell’astuto e navigato politico Enrico Oliveri e del fratello gemello Giovanni Ernani, filosofo e scrittore con problemi di bipolarismo. Tre interpreti di tutto rispetto, tra i più apprezzati dal pubblico, reduci da recenti successi – Toni Servillo con “È stata la mano di Dio” ultimo film del premio Oscar Paolo Sorrentino, Ficarra e Picone con “Incastrati”, serie Netflix uscita il primo gennaio.
Un progetto cinematografico molto apprezzato dai produttori, che vede una collaborazione unica, con l’Unione di tre grandi talenti, in un film dal carattere popolare e di grande interesse culturale, come ha dichiarato Paolo Del Brocco – Rai Cinema. Prodotto da Attilio De Razza e Angelo Barbagallo per Bibi Film, Tramp Limited, Medusa Film e Rai Cinema – per la prima volta insieme – , in collaborazione con Prime Video.
Il cinema di Roberto Andò è permeato di profondo realismo, finzione, personaggi brechtiani, pieni di segreti e scrittura, dove il cinema è in grado di riprodurre la realtà nuda e cruda, smascherando ogni costruzione e illusione con uno stile sospeso e raffinato. Sempre in continuità con il volere dei suoi film di indagare l’etica, l’ingiustizia sociale e di rivelare l’inaccessibilità di certi meccanismi – politici ed esistenziali – attraverso l’impenetrabilità dei dialoghi.
Una realtà che ben si lega con la negazione di ogni certezza e con la tragedia dell’incomunicabilità pirandelliani. “Viva la libertà” rimanda molto alla lacerazione dell’individuo di Pirandello che ritroviamo in “Sei personaggi in cerca d’autore”, provocata dall’inguaribile conflitto tra l’apparire e l’essere. Del resto, il regista non è estraneo né alla letteratura né al teatro. Proveniente da una formazione letteraria, Leonardo Sciascia fu suo maestro, oltre che amico, lo iniziò alla scrittura – lo stesso Sciascia si lasciò influenzare dal relativismo conoscitivo pirandelliano per la difficoltà di concretizzare e l’umorismo tipico dei suoi personaggi. Andò esordisce proprio a teatro, come regista, nel 1986, con un testo inedito di Italo Calvino, “La foresta-radice-labirinto”.