Il terzo `Rapporto Domina´ sul lavoro domestico fotografa la dimensione regionale delle assunzioni maschile nel settore del lavoro domestico.
L’incidenza maschile nel lavoro domestico, mediamente dell’12,4% a livello nazionale, raggiunge il 22,4% in Sicilia e supera il 15% in Calabria e Campania. In quasi tutte le Regioni -riporta una nota- gli uomini sono impiegati prevalentemente come Colf; in controtendenza Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Molise, dove gli uomini svolgono prevalentemente mansioni di cura alla persona.
La prima provincia con la maggiore incidenza di domestici maschi è Palermo (28,4%), dove i domestici maschi sono oltre 4mila e rappresentano il 3,5% del totale dei lavoratori maschi. Se poi si considerano solo i collaboratori familiari (Colf), l’incidenza arriva al 32,4%. In questo caso si tratta nella maggior parte dei casi di addetti alla pulizia con cittadinanza straniera. L’incidenza supera il 20% in altre quattro province del Sud: Messina (26,7%), Napoli (23,0%), Reggio Calabria (21,8%) e Catania (21,0%). In queste prime cinque province lavorano 15 mila addetti domestici, ovvero il 13% di tutti i lavoratori domestici maschi italiani. La mappa, che riporta l’incidenza percentuale dei lavoratori domestici maschi per provincia, evidenzia come in molte province del Sud il fenomeno sia piuttosto significativo.
In molte altre province, invece, il lavoro domestico maschile è quasi inesistente: Gorizia, con solo 110 operatori maschi, è la provincia con l’incidenza più bassa di lavoro maschile nel settore domestico. Lo stesso ad Udine dove su oltre 9mila lavoratori domestici solo 500 sono di genere maschile. La presenza di Colf di genere maschile in queste province a bassa incidenza di lavoratori domestici «maschi» non è predominante. Sembra che sia presente meno personale maschile, ma più specializzato verso l’assistenza personale. Anche l’incidenza di stranieri tende a diminuire annullandosi quasi ad Oristano (9,0% lavoratori domestici maschi stranieri).
Secondo Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina -conclude la nota-, «sebbene il lavoro domestico sia tuttora in gran parte gestito da donne -in Italia come nel resto del mondo- la componente maschile è tutt’altro che marginale, soprattutto in alcune realtà territoriali. È importante quindi tenerne conto quando si affronta il tema: `i colf´ e `i badanti´ sono figure professionali con caratteristiche molto diverse rispetto a quelle femminili, e necessitano quindi di servizi e tutele particolari».