Si dice pronto a bloccare Messina e da oggi inizierà lo sciopero della fame.
Seconda notte in tenda per il sindaco Cateno De Luca, che da domenica mattina si è accampato alla rada San Francesco per protestare contro la norma che prevede l’obbligo del green pass rafforzato per l’attraversamento dello Stretto.
«Stamattina mi sento tutto rotto. C’è un’età per tutto, fisicamente ne risento…», dice il primo cittadino in una diretta Facebook, dicendosi pronto, però, ad alzare il livello della protesta in assenza di risposte da Roma.
«Vediamo se arriva qualche segnale. Abbiamo dato dei tempi. Se dobbiamo arrivare alla rottura la scadenza sarà sabato mattina – avverte -. Arriveranno delegazioni da tutta le città della Sicilia, perché il problema della continuità territoriale non è solo di Messina, ma riguarda tutti. Bloccheremo la città. Spero di non arrivare a questo corto circuito».
Intanto da oggi scatta lo sciopero della fame del primo cittadino.
«Proprio perché l’Italia non può fermarsi a Reggio Calabria – ha detto ieri sera De Luca – mi trovo qui per protestare, pazienterò ancora qualche giorno e se la sfida che lo Stato vuole fare alla Sicilia è questa io la accolgo, ma, arrivati a questo punto, dall’occupazione pacifica si passerà a un’altra reazione. Una reazione voluta da chi, in questo momento, con un semplice colpo di penna, non vuole rendere giustizia alle nostre prerogative della continuità territoriale, al diritto dei cittadini di tornare al proprio domicilio, alla propria abitazione».
Stamattina al molo è previsto l’arrivo del presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè.
«Verrà a trovarmi per manifestare la sua presa di posizione che sarà poi tradotta in Aula con un dibattito nel pomeriggio e forse con una mozione. Credevo stamattina, uscendo dalla tenda di trovare qui il presidente Musumeci, ma non è venuto. Ancora è in tempo…», conclude De Luca.
Sbaglio o l’anno scorso aveva inscenato la protesta opposta? Bloccare tutti quelli che entravano perché portatori virus.