Vaccino, Figliuolo: “Abbiamo quasi 28 milioni di dosi, reggiamo 600 mila somministrazioni al giorno. Hub aperti anche di notte

Vaccino, Figliuolo: “Abbiamo quasi 28 milioni di dosi, reggiamo 600 mila somministrazioni al giorno. Hub aperti anche di notte

La `macchina´ è in grado di reggere un ritmo di 600mila somministrazioni al giorno; le dosi ci sono, 27,7 milioni per tutto gennaio; per gli over 50, ora sottoposti all’obbligo, ci saranno «finestre straordinarie» con apertura degli hub anche di notte; si tratta ora di convincere a vaccinarsi «quelli che non hanno mai visto il siero».

Così il generale Francesco Figliuolo, mentre i dati sulla campagna vaccinale inducono all’ottimismo: sabato le prime dosi hanno sfiorato quota 70mila, livello che non si raggiungeva dallo scorso ottobre. Una quota dei 5,3 milioni di no vax sta quindi cambiando idea sulla spinta delle nuove strette: da domani, infatti, si potrà accedere solo col green pass rafforzato in bar, ristoranti, alberghi, piscine, nonché su bus, treni, aerei e navi.

Disagi in vista per i trasporti:

Trenitalia ha comunicato la cancellazione di 180 treni regionali a partire da lunedì, per un totale di 550 corse, a causa della diffusione dei contagi Omicron. Problemi anche per Autolinee Toscane, che gestisce il trasporto pubblico locale in tutta la regione: 632 autisti rimarranno a casa sui quasi 4mila complessivi. E salgono a 15 le regioni in zona gialla con il passaggio di colore di Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo e Valle d’Aosta, mentre la Lombardia – ma non sola – rischia a breve di finire in arancione. Il premier Mario Draghi illustrerà domani in conferenza stampa, con i ministri Roberto Speranza e Patrizio Bianchi, gli ultimi provvedimenti.

La tabella di marcia del generale Figliuolo è già tracciata:

la prossima settimana si prevedono 580mila somministrazioni quotidiane, che saliranno a 600mila in quella successiva. Fino a fine mese si faranno così tra 11 e 13 milioni di iniezioni. L’auspicato aumento di italiani negli hub non preoccupa il commissario: «noi – spiega – come le formiche, abbiamo messo fieno in cascina e per gennaio abbiamo una disponibilità di 27,7 milioni di dosi». Il problema, sottolinea, «sarà convincere le persone a presentarsi».

Secondo il generale gli argomenti non mancano. «La crescita esponenziale dei contagi che osserviamo – fa notare – si accompagna ad una crescita lineare di ospedalizzazioni e terapie intensive. Se confrontiamo i dati di oggi con quelli dell’anno scorso, vediamo che con un decimo dei contagi avevamo quasi il doppio di ospedalizzazioni e terapie intensive. Ciò significa che la barriera dei vaccini ha funzionato: nei 120 giorni la barriera tiene molto» . E la stragrande maggioranza «delle persone ospedalizzate e in terapia intensiva – ricorda – non è vaccinata».

Sono proprio gli over 50 quelli che hanno la maggiore probabilità di subire effetti gravi dal contagio.

In seguito all’entrata in vigore dell’obbligo di vaccinarsi per questa fascia d’età il commissario ha inviato una circolare alle Regioni perché «attivino finestre straordinarie» per gli ultracinquantenni, senza alterare le agende delle somministrazioni già definite: aperture di prenotazioni dedicate, «in numero adeguato»; maggior coinvolgimento dei medici di medicina generale; accesso senza prenotazione. La Lombardia ha già disposto l’apertura del centro vaccinale di Sesto San Giovanni (Milano) di notte per i prossimi tre venerdì proprio per agevolare la nuova categoria sottoposta all’obbligo.

Sul fronte del trattamento ai pazienti positivi la prossima settimana arriveranno altre 40mila confezioni di Molnupiravir, dopo le quasi 12mila già distribuite alle Regioni. Per l’altra pillola, il Paxlovid, bisognerà attendere febbraio.

Guardando più in là, Figliuolo non si sbilancia sulla conclusione dello stato di emergenza.

«Bisogna vedere – spiega – come si evolve la situazione, ma io ho già preparato il piano per la transizione e lo aggiorno continuamente, in modo da poter passare tutte le competenze e le attività in un regime di normalità. Questo immagino farà preoccupare qualche ministero, ma si spegneranno i riflettori sul generale Figliuolo».

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