La struttura portuale e stradale di contrada Pietralunga nei pressi del fiume Simeto, in territorio di Paternò scoperta dal geologo Orazio Caruso circa due mesi addietro, è stata deturpata da incivili senza scrupoli lasciando sacchetti di immondizia.
Un vero e proprio sfregio da parte degli incivili di turno che provocano anche un inquinamento visto che i rifiuti sono proprio a ridosso del fiume; una piena del Simeto li travolge trascinandoli con sé a valle. Ancora una volta è evidente la poca voglia dei cittadini di rispettare la natura e anche i siti di valenza storica, culturale e archeologica.
La scoperta fatta nei mesi scorsi è stato oggetto di un sopralluogo da parte della soprintendenza ai beni culturali di Catania. Secondo gli esperti si tratterebbe di una struttura che per la tipologia di basolato e per la tecnica di realizzazione, potrebbe essere di epoca moderna. “Il suo rinvenimento costituisce comunque un interessante tassello per la ricostruzione delle tradizioni locali – si leggeva nella nota della soprintendenza inviata alle autorità competenti tra le quali l’amministrazione comunale di Paternò- Non si esclude che questa struttura possa in quale modo riprendere le tracce della viabilità di epoca romana individuate all’altezza del pilone nord del ponte moderno che si trova sulla SP 228 e chiaramente connesse al’esistenza del ponte romano nelle immediate vicinanze”.
La soprintendenza aveva sottolineato che nonostante non si tratti di parte di un sistema viario da ascrivere “all’antichità” costituisce una importante testimonianza storica ed evidenzia il carattere strategico del sito nel sistema “delle percorrenze e degli attraversamenti dell’importante arteria fluviale”. Francesco Finocchiaro, presidente dell’Archeoclub Ibla Major di Paternò, ha sostenuto che potrebbe trattarsi di un vecchio tracciato di origine romana data la presenza poco distante di un pezzo di un ponte romano.