«Il calendario scolastico dipende dalle Regioni: in Sicilia era stato programmato tenendo fuori 4 giorni da poter spendere quando si riteneva. Ed è quello che è stato fatto».
Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, intervistato da SkyTg24, in merito alla decisione della Regione Siciliana di rinviare di 3 giorni la riapertura delle scuole.
«Noi decidiamo sulla base di un monitoraggio continuo sulla scuola, siamo in una situazione assolutamente complessa e difficile, ma nel paese ci sono situazioni più difficili. Far riprendere al paese una via che va verso la normalità. Abbiamo assunto 60.000 nuovi insegnanti, la scuola è un punto di riferimento necessario per la vita collettiva. Abbiamo visto i dati dell’Invalsi e non solo, abbiamo avuto il senso chiaro di quanto hanno sofferto i nostri bambini in questi due anni ed è per questo che stiamo facendo questa azione con senso di responsabilità e solidarietà da parte di tutti» ha concluso.
«Sull’ordinanza della Campania – ha aggiunto il ministro – siamo nella condizione di procedere impugnando l’atto. Il Governo deve intervenire sulla base della legge, deve garantire la legalità. Stiamo studiando l’ordinanza della Campania. Gli uffici legali nostri e di Palazzo Chigi» mirano alla «tutela della norma.
“Alcuni presidenti delle Regioni – ha sottolineato – hanno preso decisioni molto diverse tra di loro. De Luca ha avanzato un’ordinanza che bloccava le attività in presenza di due settimane, che è in esplicito contrasto con la norma oggi vigente in Italia, che fa divieto alle Regioni e ai sindaci» di intervenire tranne «in zona rossa e in casi estremi molto specificati». «Diversa la situazione della Sicilia. Ho parlato con l’assessore siciliano Lagalla e con Emiliano (governatore della Puglia, ndr)», ha concluso Bianchi.