Restano in mare in attesa dell’indicazione di un porto sicuro di sbarco gli oltre mille migranti soccorsi da Geo Barents e Sea Watch 3.
Sulla nave di Msf, che si trova adesso al largo della costa di Catania, ci sono 558 sopravvissuti. «Li stiamo curando per ustioni da carburante, mal di mare, infezioni respiratorie e lesioni legate alla violenza – spiega Kira Smith, ostetrica a bordo -. Tutti i nostri sopravvissuti hanno bisogno di ulteriori cure immediate e di un luogo sicuro il prima possibile».
Francois, arriva dal Camerun, ha subito violenze in Libia ed è sopravvissuto alla traversata del Mediterraneo Centrale. «Ho visto morire molte persone in Libia. Erano talentuosi come me, laboriosi e intelligenti – dice mentre con un pennarello disegna la nave umanitaria -. Voglio denunciare ciò che sta accadendo in Libia e assicurarmi che le persone non perdano la vita in mare. GeoBarents mi ha salvato dal Mediterraneo e sono orgoglioso di disegnarlo».
A bordo della Sea Watch, invece, il naufrago più giovane ha appena due settimane di vita. In totale sono 446 i migranti soccorsi in tre giorni in cinque operazioni. Le ultime a essere portate in salvo sono state 96 persone: viaggiavano su un gommone che stava già imbarcando acqua e tra loro c’era anche una donna incinta al nono mese.