Nel giorno dell’Immacolata, a Biancavilla è stato inaugurato un parco giochi dedicato a Don Francesco Furnari,
stimatissima figura di prete la cui missione – prima nelle periferie del mondo e poi nell’amata terra siciliana – è stata sempre dedicata ai giovani e agli ultimi.
A “Ciccino” era legato un gruppo di amici che non gli ha mai fatto mancare il sostegno nelle sue innumerevoli iniziative.
A una di loro, la dott.ssa Marinella Laudani, il Corriere Etneo ha chiesto di tracciare un ricordo del prete-psicologo che tutti volevano bene:
Raccontare di lui per me non è cosa facile ,rischierei di dire tante cose cosi celebrative che lui non avrebbe assolutamente gradito. Provo a farlo scrivendogli una lettera.
Caro tu certe cose le hai sempre sapute, ma oggi ho voglia di ripeterle. Mi serve per dirti quel grazie che non ho avuto il tempo di esprimerti.
Chi ti conosceva nel profondo, come alcuni di noi più fortunati tra i tuoi familiari e amici, poteva apprezzare in ogni situazione il tuo spessore, la dolcezza, la generosità, l’onestà intellettuale e tanto, tanto altro. Padre Francesco, Don Francesco, (ora ti chiamano così) ma per me e per noi Ciccio anzi Ciccino eri l’amico con cui potevi parlare di tutto; l’amico a cui potevi raccontare tutto. Tu ci ascoltavi e ci abbracciavi e il tuo era un vero abbraccio, di quelli che ti fanno sentire amata per sempre, custodita. Ma Ciccio tu eri anche quello che amava essere ascoltato, custodito, e coccolato.
Ecco il perché degli amici di Ciccio, nato e voluto non per caso, ma perché un gruppo di persone a te care, negli anni della tua lontananza da Biancavilla (anni un po’ complicati se ricordi bene ) hanno voluto sorreggerti e sostenerti in tutte le tue scelte, a volte non condivise ma sempre accolte con il rispetto che meritavano. Spesso mi prendevi in giro quando parlavamo della associazione gli Amici di Ciccio e lo facevi con un sorriso e una ironia disarmante. L’associazione diventava in fondo un luogo virtuale in cui dare spazio ai tuoi pensieri e ai tuoi progetti nei quali ognuno si sentiva parte attiva. Tu ci hai voluto bene tanto. Nelle nostre famiglie hai celebrato tutto ciò che si poteva celebrare: battesimo, matrimonio, benedizione delle case con delle ritualità indimenticabili, funerali. Che meraviglia, a volte penso di essere stata fortunata ad averti incontrata, agli inizi degli anni ‘80 in cui tu mi parlavi di Rogers e della sua empatia, che poi era la tua, nei confronti del paziente psichiatrico dimesso dai manicomi, a noi tanto caro. A me mancheranno le tue lunghissime telefonate negli orari più strani. Le tue risate, le tue cene con cibo accuratamente selezionato e puntualmente sostituito da pietanze più appetitose, le tue argomentazioni filosofiche. Queste cose mancheranno a tutti.
Noi: nelle nostre occasioni di incontro in cui tu a volte eri presente fisicamente a volte no, risuonava sempre la tua energia e la tua voglia di fare, di progettare per aiutare i più deboli, sempre loro al centro dei tuoi interessi. Ciccio, amico mio caro, continueremo ad incontrarci lo stesso come tu mi chiedevi spesso di fare. non interromperemo quel ponte che hai sempre voluto costruire. Un ponte per creare legami indissolubili senza mai far prevalere sentimenti di astio o di rivalità e competizione.
Questo in fondo il tuo carisma: creazione di legami, di intrecci affettivi autentici, collegare persone diversissime accumunate da elementi che tu prontamente individuavi per realizzare obiettivi importanti. “Marinella ho avuto un’idea che ne pensi? Parlane con gli amici e fammi sapere”. Ci porteremo dietro quello che tu, Ciccio , Padre Francesco Furnari, ci hai trasmesso: il valore dell’onestà, dell’amicizia, della condivisione e dell’umiltà. E’ proprio l’umiltà la dote che ti ha contraddistinto insieme alla grande capacità di mediazione nelle relazioni più complicate. Capacità presente fin da quando hai iniziato la tua professione di psicologo e durante il tuo sacerdozio. Chiudo questa mia lettera che spero riceverai nella tua nuova residenza, pensandoti accerchiato da angeli attenti in ascolto delle tue omelie dall’altissimo valore teologico. Magari ti diranno di essere più breve e di usare parole più semplici. Ma tu con il tuo sorriso continuerai beato e non te ne curerai. E da lassù non smetterai mai di ascoltare le nostre preghiere .
Marinella, la tua amica “pedagogica”