Catania, la difesa del Comune sulla Tari più cara d’Italia: “Colpa della ‘mala gestio’ del passato”

Catania, la difesa del Comune sulla Tari più cara d’Italia: “Colpa della ‘mala gestio’ del passato”

«Questo primato negativo purtroppo da diversi anni è una costante della nostra città. Sappiamo degli errori che hanno segnato il passato, la `mala gestio´ di uno dei settori strategici, oltre ai gravi reati consumati da funzionari e dirigenti comunali compiacenti».

Lo afferma in una nota l’Amministrazione comunale di Catania sulla rilevazione annuale dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che colloca il capoluogo etneo come città con la Tari, la tariffa per i rifiuti, più cara d’Italia.

«Dopo tre anni di tentativi e gare d’appalto ripetutamente andate deserte, grazie alla collaborazione con la Srr, stazione appaltante per il nostro comune – aggiunge l’amministrazione comunale – siamo riusciti a fare partire, lo scorso 1 novembre, la nuova modalità di raccolta differenziata porta a porta già in oltre due terzi della città, superando il capitolato del 2016 che lo limitava al 15% delle utenze.

Abbiamo invertito la rotta e gradualmente, con la collaborazione dei cittadini, allargheremo a tutta la città il servizio di raccolta porta a porta, indispensabile per raggiungere l’obiettivo di diminuire il conferimento dei rifiuti indifferenziati in discarica ancora troppo alto e tra le cause principali dell’alto valore della Tari. Solo negli ultimi venti giorni, la nostra polizia municipale ha elevato circa 500 multe, gran parte comminate a residenti di altri comuni che utilizzano Catania come discarica: un altro dei problemi atavici della nostra città – conclude la nota – a cui stiamo ponendo rimedio, forzando i limiti di un corpo di polizia locale, ridotto a meno di un terzo delle unità necessarie, per una città grande e complessa come Catania».

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