Comuni in crisi finanziaria, i sindaci chiedono un incontro ai nove prefetti siciliani: “Assenza di atti concreti dopo incontro con il Governo”

Comuni in crisi finanziaria, i sindaci chiedono un incontro ai nove prefetti siciliani: “Assenza di atti concreti dopo incontro con il Governo”

I sindaci siciliani chiedono un incontro ai nove prefetti dell’Isola evidenziando, in tutta la loro gravità, le forti criticità finanziarie e organizzative degli Enti locali siciliani che, ripetutamente, nei mesi scorsi, sono state rappresentate al Governo e al Parlamento.

Tale decisione è scaturita dall’assemblea dei Sindaci del 13 novembre scorso, nel corso della quale è emersa, da parte di numerosi primi cittadini, anche la possibilità di eventuali dimissioni di massa nel caso in cui si riscontrasse l’assenza di iniziative legislative e finanziarie adeguate.

Una condizione drammatica che rischia di determinare una grave crisi istituzionale le cui conseguenze ricadrebbero inevitabilmente sui cittadini.

“Le gravissime criticità finanziarie e organizzative hanno indotto l’ANCI Sicilia – si legge nella lettera inviata ai prefetti – a proclamare una mobilitazione a partire sin dal 25 maggio scorso con l’approvazione di una identica delibera da parte di oltre 120 Comuni. Gli atti adottati dalle giunte municipali sottolineavano l’inadeguatezza dell’attuale quadro normativo a fronte del progressivo aumento di Enti che dichiarano il dissesto, che sono costretti a ricorrere ad un piano di riequilibrio e che manifestano altri elementi di sofferenza sul piano finanziario e delle problematiche di carattere organizzativo dovute alla carenza di figure professionali qualificate nelle piante organiche.

Relativamente alle problematiche di carattere organizzativo i dati di un recente monitoraggio condotto dall’ANCI Sicilia, hanno evidenziato che i posti vacanti nelle piante organiche dei Comuni siciliani sono circa 15 mila e tra questi circa 4000 fra dirigenti e categorie D. Si comprende come in tali condizioni sia complesso erogare servizi di qualità a cittadini e imprese e particolarmente arduo utilizzare in maniera efficace le tante risorse della Programmazione Comunitaria 2021-2027 e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”.

Una situazione che va avanti da parecchi mesi, lo scorso 3 agosto 2021, infatti, nell’ambito della Conferenza Stato-città ed autonomie locali, si era tenuto un incontro, alla presenza dell’ANCI Sicilia del Governo regionale nel corso del quale era stato preso atto della gravissima situazione economico-finanziaria dei Comuni siciliani e della necessità di immaginare specifici interventi di carattere normativo e finanziario. A questo era seguita la proposta di attuazione dello Statuto siciliano contenuta nella Delibera della Giunta Regionale n. 398 del 21 settembre 2021 in materia di perequazione finanziaria e armonizzazione dei sistemi contabili degli Enti locali da parte della Commissione Paritetica per la Regione Siciliana che aveva, inoltre, previsto un rinvio del termine di approvazione del Bilancio di previsione 2021-2023 e del Bilancio Consuntivo 2020 al 30 novembre 202, ma tale provvedimento non risulta ancora approvato.

Per tali ragioni, lo scorso 3 novembre circa 150 Sindaci hanno manifestato a Roma e, nel corso degli incontri con esponenti del Governo e del Parlamento, hanno chiesto l’emanazione di provvedimenti urgenti per superare le difficoltà che ostacolano la crescita economica dei territori.

Tuttavia, nei giorni scorsi, pur apprezzando gli importanti segnali di attenzione da parte, tra gli altri, del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, del Ministro dell’Economia Daniele Franco e del Viceministro dell’Economia Laura Castelli, si è dovuta costatare l’assenza di atti concreti.

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