Ci sarebbe anche Giuseppe Li Volti,
coordinatore della segreteria particolare dell’assessore regionale delle Infrastrutture, Marco Falcone, tra le persone citate nell’ordinanza dell’inchiesta ‘Genius’ della Procura di Catania su presunti favori a imprese amiche nell’aggiudicazione di lavori pubblici da parte del Genio civile etneo.
A parlare di Li Volti è Natale Zuccarello, ex capo del genio civile di Catania con l’imprenditore Nunzio Adesini, della Nuvori di Gela, quest’ultimo arrestato dalla Finanza.
Nell’intercettazione “captata” dagli investigatori Zuccarello parla dell’appalto per il consolidamento della collina di Vampolieri di Aci Catena e che ne aveva parlato con “Pippo Li Volti” e che l’idea “è dell’assessore o del suo entourage “però Marco non parla di queste cose” .
Sorpreso l’assessore Marco Falcone:
“Sono dispiaciuto per essere tirato in ballo in una vicenda che mi vede completamente estraneo, se non per aver compiuto la consueta attività di stimolo e vigilanza che interessa i lavori pubblici di tutta la Sicilia- ha specificato Falcone- Come già ribadito in passato confermiamo la fiducia nella magistratura, impegnata a vigilare sull’attività della pubblica amministrazione nell’interesse di tutti. È giusto e naturale che le eventuali condotte illecite vadano perseguite, senza che ciò getti un’ombra sull’intera e importante mole di lavoro e sull’impegno del Genio civile di Catania in questi anni. Posso dare conferma della circostanza in cui, durante un sopralluogo ad Aci Catena, alla presenza dell’amministrazione comunale e di altri parlamentari regionali- ha proseguito l’assessore regionale- chiesi che venisse completato il lavoro di risanamento del dissesto idrogeologico di via dei Ciclopi mediante la pavimentazione e la riqualificazione dell’intera strada. Questo con l’obiettivo di dare decoro e dignità alla zona di Vampolieri, da tempo alle prese con forti disagi. Confidiamo che tutte le persone coinvolte nell’indagine possano fare chiarezza sulle loro posizioni”
L’indagine sul genio civile di Catania era già scattato nei mesi scorsi con l’inchiesta della Procura sulla gestione degli appalti. Nel mese di giugno la Procura di Catania avviò l’inchiesta che portò in prima battuta a una serie di perquisizioni in uffici di ditte con sedi in provincia di Catania, Caltanissetta, Enna e Ragusa e nelle abitazioni degli indagati. Nel mirino della guardia di finanza spuntarono fin da subito i nomi dell’ingegnere capo Zuccarello, che era anche commissario straordinario per gli interventi infrastrutturali strategici, e del funzionario Verde, responsabile unico del procedimento di diversi affidamenti diretti. Dopo l’avvio dell’inchiesta, entrambi avevano rassegnato le dimissioni.
A sollecitare controlli sulle stazioni appaltanti erano stati i sindacati Cgil e Fillea Sicilia.